Continua il mio viaggio attraverso la scoperta di gruppi emergenti e/o underground del panorama musicale metal, oggi in particolare voglio presentarvi l’intervista fatta al vocalist dei Black Faith, una band di genere black metal originaria di Pescara, Abruzzo.
Gli amanti del genere saranno di certo rapiti dal loro sound viscerale e travolgente, dalle ottime capacità tecniche, dalla qualità del suono. Preciso che l’articolo sui Black Faith è già uscito in due parti su questo periodico lo scorso Luglio 2016, ad opera di Barbara Andreini, una mia stimata collega, e che al finale di questa intervista potrete trovare i link corrispondenti.
In questo mio spazio invece potete leggere l’intervista da me fatta al vocalist e chitarrista, Snarl.
Ho avuto il piacere di potermi confrontare con un’artista molto interessante, una persona brillante, dotata di un’intelligenza ed una spiritualità che pochi possono vantare in questo mondo odierno fatto di apparenze, superficialità e faciloneria, specie nel criticare un genere poco compreso da molti come il black metal.
Bene se ne volete sapere di più sono certa che attraverso la visione di questo fantastico artista nostrano, potrete trarre una certa illuminazione a riguardo, almeno per me è stato così.
Buona lettura.
Francesca Luisi: Snarl, nome e cognome?
Snarl: In musica preferisco rimanere sotto il mio pseudonimo.
Francesca Luisi: Gruppo?
Snarl: Black Faith, Pescara.
Francesca Luisi: Genere?
Snarl: Black Metal.
Francesca Luisi: Che cos’è per te il Black metal?
Snarl: Ti so dare una risposta ben precisa: al contrario di tutto quello che la gente pensa, per me è un genere musicale e basta! Tutto il substrato spirituale che c’è, è una cosa a sé stante e non fa parte della musica. La parte spirituale fa esclusivamente parte di ciò che tu sei e di come la sai esprimere. Puoi avere un certo mal di vivere e rabbia e riversarlo in musica anche se fai Grunge, Death Metal o quello che vuoi.
È chiaro che poi ogni genere ha il proprio soggetto di disagio nei testi. Nel Black Metal si tratta il discorso della spiritualità, e quindi certi discorsi tipo sfoghi anti-life non attaccano perché non spirituali. Non a caso io dico sarcasticamente che questo genere non lo puoi fare se non ti piace almeno un po’ il Diavolo (inteso anche metaforicamente, se vuoi). Devi aver vissuto un certo male di vivere. È come quando dicono che se non vieni dalla strada non puoi fare Hardcore o Rap o quello che vuoi, allo stesso modo se tu non hai vissuto una certa sensazione negativa sulla religione, un certo mal di vivere, un certo disagio che non sia ribellione giovanile, questo genere non lo puoi fare. Puoi suonarlo, ma si vede che non fai sul serio. Lo si capisce da tante cose, e personalmente a volte mi basta dare un’occhiata ai testi, alla copertina e addirittura alla veste grafica, a volte.
Questo è il Black metal, è un genere musicale. Ciò che tu sei, che hai vissuto e come lo metti in musica è ciò che ti distingue per davvero e ti rende un artista!
Francesca Luisi: Snarl io adoro il black metal, mi colpisce profondamente a livello sonoro, è una sensazione particolare, come se mi sentissi trascinare via l’anima, ma è una cosa che non mi ferisce, al contrario mi innamora e mi fa entrare come in uno stato di malinconia. Malinconia che mi piace, che ne pensi?
Snarl: A livello puramente sonoro il black metal sicuramente è profondo e può provocare il tuo stato d’animo perché a differenza di tanti altri generi ha una caratteristica abbastanza peculiare: di solito altri generi musicali hanno una struttura tipo “strofa, ritornello, strofa, ritornello, qualcosa, ritornello” mentre il black metal, un po’ come la musica classica, non ha una forma canzone ed è costituito da parti (prima, seconda, terza ecc…), spesse volte non c’è un ritornello, e questo porta l’ascoltatore in un certo stato d’animo, perché la canzone diventa una sorta di viaggio oserei dire, in cui si parte da qualcosa e arriva alla fine senza precisi punti di riferimento come ad esempio un ritornello.
Francesca Luisi: Vero, una specie di delirio. Sul black metal circola molta ignoranza, si crede appunto che si parli solo di satanismo. Tu hai parlato anche di questi temi?
Snarl: Si ho parlato di questi temi ma più che altro nella demo e nel primo album, “Jubilate Diabolo” (2013). Il discorso spirituale può anche essere religioso, e nel Black Metal dovrebbe essere così. Attualmente, con “Nightscapes” (2017) ho cercato di personalizzare di più anche la componente lirica dei Black Faith. Cerco sempre di fare mio ciò che ho e che comunico, per cui in “Nightscapes” la figura del Diavolo c’è ma essendo un concept non è solo quello ciò di cui parlo. Viviamo in una società nella quale la gente non si spreca più di tanto a capirti e quindi se non ricadi in una certa categoria non vieni capito, e anche se ricadi in una certa categoria vieni discusso, non capito, secondo due luoghi comuni. Noi volevamo evitare di essere visti come il gruppo Satanico che scrive due bestemmie e basta, e pertanto abbiamo personalizzato anche i nostri testi.
Francesca Luisi: Snarl cos’è il diavolo per te?
Snarl: Il diavolo… Innanzitutto bisogna specificare bene che dentro di sè ognuno ha il proprio male interiore, che può essere la fame, può essere la miseria, l’oppressione religiosa, il bigottismo religioso, può essere di tutto. In teoria può essere pure un nome che dai alla tua ribellione giovanile.
Il concetto di Male è in ognuno di noi così come quello del Bene, per cui il modo in cui lo vedi e la maniera in cui lo esprimi è qualcosa di molto soggettivo. Il Diavolo per quanto mi riguarda è una forza che mette te stesso al centro del tuo mondo, e non molti dogmi religiosi (e di conseguenza sociali, convenzionali o etici). Se questo sembra banale, in realtà non lo è affatto per me: è qualcosa che nega la religione monoteista. Nota bene: non la contraddice, la nega, è differente. Ad esempio, è chiaro che si odia e si rifiuta un fanatico religioso di qualsiasi tipo che uccide i civili, ma negare questi determinati sentimenti significa non soltanto esserne contro, ma anche avere una propria visione delle cose che ha principi e visioni totalmente diverse che devi saper manifestare e proporre.
Questa visione differente delle cose può partire da tanti temi e toccarne altri, ma in ambito religioso è un certo veleno distillato nel tempo in base a ciò che hai vissuto e che devi tirare fuori dopo essertene reso conto. È un accentramento di pensiero che, specificamente in ambito religioso, và contro Dio e che ti invita a distruggerlo.
È ciò che mi ha fatto essere me stesso, se vuoi. E siccome per essere te stesso ti basta te stesso, senza stili di vita o pensieri a cui sottomettermi, ora forse non ne ho più bisogno, anzi sono sicuro di non averne più bisogno, ma mi ha dato la chiave per l’individualismo.
Francesca Luisi: Ti capisco perfettamente, tutti siamo in costante lotta nella scelta tra luce ed oscurità, si sceglie di stare più da una parte o più dall’altra. Io ho preferito con molta difficoltà la luce, difficoltà poichè a parole sembra facile seguirla, ma in realtà si tratta di un impegno costante e di una scelta da fare e rifare ogni giorno. Bene ho scelto la luce ma sono comunque attratta dal black metal che invece agli occhi dei tanti può sembrare “oscurità”, tu come lo spieghi questo?
Snarl: La mia teoria è che quando una persona vive in un certo ambiente, capisce solo un certo tipo di risposta. Cioè quando tu vedi il marcio e ti arrabbi, vuoi incazzarti o distrarti. C’è chi va a ballare per scaricare la tensione o per staccare totalmente ad esempio; Noi personalmente suoniamo e come ho detto sopra, dopo aver preso visione del fatto che abbiamo principi e ideologie diverse, vogliamo manifestarle e proporle in giro. La luce che si cerca nell’oscurità è l’elevazione spirituale o fisica che senti provenire dal tuo male di vivere, è luce sprigionata dalla tenebra, che puoi esperire tramite modi che sai solo tu. Esattamente come la luce portata da Lucifero e l’evoluzione spirituale che ne consegue.
Tanto più ti conosci, tanto meglio sai sentire questa evoluzione. L’importante è non seguire nessuno e non pensare mai: “Anch’io voglio essere così!”. L’individualismo è tutto, in questo caso.
Francesca Luisi: Sì io credo che male e bene siano le due facce di una stessa medaglia, perché esista l’uno deve esistere anche l’altro ma ci deve essere un certo equilibrio, non può esserci totale assenza di uno o dell’altro perché si sfocia in eccessi pazzeschi. Credo che una sorta di illuminazione si trovi solo attraverso l’equilibrio e la conoscenza completa del tutto, tu che ne pensi?
Snarl: Globalmente sono d’accordo. Pensa alla frase che sta nella Bibbia, la Genesi: “ora essi erano nudi ma non provavano vergogna”. Cioè quando uno è talmente pulito, talmente puro, non capisce nemmeno di fare parte solo del bene, e quindi non è neanche più Umano. Tecnicamente basterebbe solo credere totalmente in Dio ma non è possibile perché una concentrazione eccessiva sul Bene (ad esempio) porta l’Uomo a compensare, e quindi a fare il Male. Male e Bene sono, più che le facce della stessa medaglia, due principi Puri dell’uomo che si mischiano in una infinità di maniere. Non puoi fare solo Bene o Male, è impossibile perché non puoi reprimere te stesso, la tua natura.
È anche per questo che, tanto per zittire un luogo comune, non reputo affatto Il satanismo come “Il cristianesimo invertito” o “solo un’altra faccia di esso”: è l’accentramento di te stesso e prendere atto del Bene e del Male che c’è in tutto. Il Male è sempre esistito, solo che spesse volte invece di provarlo tu, te l’hanno inculcato. Ti hanno imposto di considerare qualcuno così.
Francesca Luisi: Parlami dei Black Faith.
Snarl: Siamo nati il 2 Febbraio 2004, a Pescara. Siamo partiti facendo delle cover, ma subito dopo abbiamo iniziato a fare pezzi nostri, abbiamo avuto moltissimi cambi di formazione, specie nel primo anno e quindi il primo concerto lo abbiamo fatto nel 2005. demo invece nel 2006. A causa di grossi problemi di instabilità di formazione, siamo tornati a fine 2009 con il promo di “Jubilate Diabolo” e una cover dei Darkthrone (“Under a Funeral Moon”) finita su un tribute album ai Darkthrone edito via Novecento Produzioni, e nel 2011 abbiamo registrato uno split con gli Acheronte edito dalla SBRT Records e ormai quasi sold out. Nel 2013 abbiamo pubblicato il nostro primo full length “Jubilate Diabolo” (Mother Death Productions). Da allora abbiamo suonato molto spesso dal vivo fino alla registrazione di “Nightscapes”, il secondo album, edito per la messicana Throats Productions, e l’album ha venduto abbastanza, devo dire.
Francesca Luisi: Progetti futuri?
Snarl: Di progetti futuri in realtà ne abbiamo abbastanza, molto materiale da registrare che dobbiamo ancora rielaborare insieme al batterista Hyàkrisht, visto che lui è abbastanza la voce della ragione io più quella della rabbia, diciamo così.
Francesca Luisi: Grazie Snarl, siete spettacolari, non dico altro. Non avete nulla da invidiare ai famosi, come tanti altri gruppi che ci sono in Italia, davvero in gamba. Comunque io vi seguirò e sarò presente per quanto possibile ai vostri concerti. A presto.
Snarl: Grazie delle belle parole, un saluto a tutti i lettori di Periodico Daily e a presto!
Black Faith, formazione:
Snarl : Vocals, lead guitars
Hyakrisht : Drums, backing vocals
Vrakor : Live Bass
Kjiel : Live Rhythm guitars and effects guitars
Links:
https://www.facebook.com/BlackFaithOfficial/
https://www.metal-archives.com/bands/Black_Faith/61452
Gli articoli di Barbara Andreini:
http://www.periodicodaily.com/2017/07/11/le-vie-del-black-metal-sono-infinite-pt-1/
http://www.periodicodaily.com/2017/07/21/le-vie-del-black-metal-sono-infinite-pt-2-black-faith/