Iggy Azalea – In My Defense | recensione album

Iggy Azalea è finalmente tornata dopo anni di false partenze. "In My Defense" è l'album che la consacra finalmente come rapper a tutti gli effetti.

0
1745

Iggy Azalea ha alle sue spalle un percorso molto particolare all’interno del musicbiz: prima una lunga gavetta fatta di singoli andati a vuoto, poi un crescente successo che coi risultati relativamente forti di brani come “Work” e “Change Your Life” l’ha resa sempre più popolare nello scenario rap, infine l’esplosione di un successo enorme con brani come “Fancy” e “Black Widow”, brani perlopiù pop in cui comunque la rapper australiana mostrava già un flow abbastanza buono, supportata sempre da cantanti femminili nei ritornelli. Il suo primo album “The New Classic” ottiene quindi un successo enorme, ma la magia dura poco: lo stile rap-pop è una moda passeggera, ed Iggy perde presto l’appeal commerciale.

Nicki Minaj mischia hip-hop e pop nel nuovo singolo “Megatron”

Nonostante ciò, la rapper non si è mai data per vinta, anzi: quando il successo commerciale è calato, Iggy si è spostata verso uno stile sempre più puramente urban, allontanandosi da un’immagine da popstar che le era stata evidentemente affibbiata da persone che non credevano che una “vera” rapper bianca e non statunitense potesse funzionare sul mercato. Purtroppo il successo di un tempo non è mai tornato, ma almeno Iggy è riuscita a dimostrare uno spessore artistico che in molti non erano riusciti ad individuare in precedenza: in questo contesto, Iggy Azalea pubblica oggi il suo secondo album “In My Defense”, lavoro rilasciato in maniera completamente autonoma senza alcun supporto da grandi case discografiche.

In My Defense – Recensione dell’album

Le differenze fra “In My Defense” e “The New Classic” sono molteplici, ma possono essere racchiuse in un’inca frase: “The New Classic” era l’album di debutto di una popstar, “In My Defense” è invece un progetto puramente hip-hop di una rapper che vuole essere considerata tale. Il sound è quindi urban, con riferimenti non solo alla trap che tanto va di moda attualmente ma anche a quell’atmosfera “cattiva” e dissacrante che questo genere musicale ha conosciuto il passato. Il riferimento a rapper anni 2000 come 50 Cent è chiaro, e per quanto il risultato ottenuto non sia proprio identico Iggy riesce comunque ad indossare le vesti che si è preposta: non più schiava di collaborazioni obbligate con cantanti, l’artista può finalmente far emergere se stessa al 100%.

I testi di “In My Defense” sono tanto hip-hop quanto il suo sound: Iggy si pone con strafottenza verso avvenimenti esterni, ricorda al pubblico di essere partita dal fondo e di aver lavorato sono ma di essere ormai una donna ricca ed una celebrità, checché se ne dica. A differenza del passato, in cui nei suoi testi mancava completamente il mordente e la voglia di rispondere letteralmente alle rime a chi la attaccava, adesso Iggy riesce a rimandare indietro al mittente le accuse che le venivano rivolte e lo fa solo ed esclusivamente attraverso la scrittura ed il flow, quest’ultimo mai grintoso e carismatico come oggi. La fastidiosa abitudine di affidare ciò che i rapper da sempre fanno con la musica ai tweet è ormai morta e sepolta, ed il suo flow ne guadagna in qualità: si vede da un miglio che la vera Iggy Azalea è quella che ascoltiamo adesso.

L’accento australiano dell’artista impreziosisce ancora di più il lavoro, aggiungendo un pizzico di stile personale al progetto. Le produzioni sono molto ben curate, si percepisce un lavoro certosino che vuole far capire proprio a tutti quanto Iggy Azalea sia perfettamente in grado essere una rapper credibile nonostante l’immagine e le scelte musicali del passato mettessero ciò in dubbio.

In definitiva, “In My Defense” è un album forte, personale, coerente con le dichiarazioni e le scelte artistiche portate avanti da Iggy da anni ormai, da quando con “Team” pose definitivamente fine alla lunga serie di suoi singoli con ritornelli interpretati da cantanti donne. Iggy vuole che si sappia che lei non ha nulla da invidiare ai rapper americani (e uomini) attuali, e direi che il messaggio è arrivato forte e chiaro.

Di seguito i video dei singoli rilasciati finora, “Sally Walker” e “Started”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here