La stagione dei premi è stata stravolta dalla pandemia di coronavirus. Gli Emmy e i Golden Globes socialmente distanti sono sembrati una riunione di famiglia su Zoom. I Grammy del 2021 invece sono stati una distrazione rilassante grazie alle esibizioni di diversi artisti e alle scelte azzeccate fatte dalla Recording Academy. Tuttavia una cosa importante è emersa: le conversazioni sulla razza e sull’inclusività non stanno andando da nessuna parte.
Grammy del 2021, un evento rilassante?
La stagione dei premi durante l’era della pandemia si sono svolte in un clima davvero surreale. Gli Emmy e i Golden Globes socialmente distanti sono sembrati una riunione di famiglia via Zoom. I Grammy sono invece stati una distrazione rilassante grazie alle scelte fatte dalla Recording Academy. La prima scelta giusta fatta dalla Recording Academy è stata quella di sostituire il produttore di lunga data Ken Erlich con Ben Winston, che probabilmente è meglio conosciuto per aver reso popolare il Carpool Karaoke di James Corden. L’altra scelta azzeccata è stata quella di mettere il comico Trevor Noah al timone della conduzione. I Grammy hanno poi visto una serie di performance di vari artisti, che anche senza pubblico hanno cercato di coinvolgere gli spettatori in streaming. C’era Beyoncé, che con i suoi Grammy conquistasti è diventata la vincitrice femminile di Grammy più decorata di sempre.
Le conversazioni sull’inclusività non stanno andando da nessuna parte
Tuttavia una cosa importante è emersa: le conversazioni sulla razza e sull’inclusività non stanno andando da nessuna parte. I Grammy, in mezzo ad una pandemia, sono stati sicuramente una distrazione rassicurante. Hanno ricordato agli spettatori l’importanza della musica dal vivo e le battute di Trevor Noah hanno ridato un po’ di speranza in un periodo buoi. Tuttavia, la scelta di Trevor Noah, un commentatore di questioni politiche e sociali, non ha pesato molto su questioni come l’ampiamento del divario razionale che gli USA devono affrontare e come questo riguarda i problemi all’interno della stessa Accademia di registrazione. La Recording Academy ha rivolto alcune parole di conforto al suo pubblico. Ha inserito alcune clip del presidente e CEO ad interim Harvey Mason Jr che promette speranza e cambiamento per la Recording Academy, che prevede di annunciare un nuovo CEO questa primavera.
L’Academy però ha fatto ben poco per spostare l’ago dove conta davvero. Molti artisti denunciano l’Accademia di aver comitati segreti per l’assegnazione dei premi. Se i Grammy vogliono davvero fermare il flusso di boicottaggio da parte di grandi artisti avranno bisogno di assumersi le loro responsabilità e prendere sul serio i loro critici.
Grammy Awards: ecco gli artisti LGBTQ che hanno vinto