Nelle prossime settimane è in arrivo l’horror Escape Room. Come suggerisce il titolo, il film firmato da Adam Robitel si basa sulla moda dei giochi di fuga dal vivo; stanze a tema fantasy, thriller o horror, in cui i concorrenti, di solito un gruppo di amici o colleghi, vengono rinchiusi al loro interno. Il gioco dura circa sessanta minuti e lo scopo consiste nel creare aggregazione nel gruppo; infatti, i partecipanti devono unire le loro forze, usare la logica e le rispettive conoscenze personali, per risolvere indovinelli e rompicapo, in modo da trovare la via di fuga. Un’idea geniale nata in oriente nel 2008 e che, non appena è approdata in America, è diventata una moda. Una tendenza sta crescendo sempre di più e che vede proliferare diverse escape room anche in molte città italiane. Logico, quindi, che Hollywood non si lasciasse sfuggire l’idea e ne producesse un film. Una storia che si prospetta adrenalinica e claustrofobica. Un argomento, quello della paura per i luoghi chiusi, che da sempre affascina letteratura e cinema. Un luogo chiuso, senza via di fuga e con personaggi differenti tra di loro: è sempre un bel punto di partenza per qualsiasi storia. Si badi bene, però, che al cinema il concetto di claustrofobico non si riferisce semplicemente a luoghi chiusi e stretti, ma si estende a quei posti che, per i più svariati motivi, si trasformano in ambienti senza via di fuga: una tempesta di neve, una barca in mezzo all’oceano, un’astronave. Non a caso, i film ambientati nello spazio sono per loro natura claustrofobici e meriterebbero una classifica a parte. Rimanendo sulla Terra, quali sono i dieci film claustrofobici da non perdere?
10 – Necropolis – La città dei morti
Da non confondere col mediocre Catacombs – Il mondo dei morti, Necropolis – La città dei morti è un found footage molto interessante e che regala un colpo di scena finale davvero inaspettato e di tutto rispetto. La storia è ambientata al di sotto delle catacombe francesi e vede come protagonista Scarlett, una giovane archeologa che, seguendo le orme del padre, cerca di trovare la pietra filosofale. Assieme al suo team ingaggia una guida che li porterà in una zona delle catacombe che di solito sono al di fuori dei normali giri turistici. Muovendosi tra le anguste, strette e scomode catacombe, Scarlett e il suo team dovranno fare i conti con qualcosa di occulto e soprannaturale, alla ricerca della redenzione. Piccola nota finale. Il titolo originale è As Above, So Below, ovvero come sopra, così sotto: molto più suggestivo e richiama un aspetto fondamentale del film.
9 – 1408
Diretto da Mikael Håfström e tratto dall’omonimo racconto breve di Stephen King, 1408 è ambientato quasi interamente in una stanza del lussuoso albergo Dolphin Hotel di New York. Il protagonista è lo scrittore Mike Enslin (John Cusack), il quale sta lavorando al suo nuovo libro sugli alberghi infestati d’America. Scettico e agnostico, pur di portare a termine il suo lavoro, scrive delle falsità, raccontando di terrificanti notti passate in hotel e B&B in giro per gli Stati Uniti. Un giorno, riceve una cartolina anonima in cui viene invitato a passare un’intera notte nella stanza 1408 del Dolphin Hotel. Nonostante le remore del direttore Gerald Olin (Samuel L. Jackson) e gli agghiaccianti racconti sugli ospiti della 1408, tutti morti suicidi, Mike decide di passare comunque la notte nella stanza. La 1408 diventa una metafora dei problemi emotivi del protagonista. La 1408 è un personaggio a sé, senziente e che riesce a scavare nella mente e nell’animo di Mike, diventando una sorta di demone mistificatore. Attraverso un crescendo di situazioni stressanti e, a tratti, surreali, Mike scoprirà cosa è davvero importante nella sua vita. Ma riuscirà a uscire dalla stanza?
8 – The Hole
The Hole, il film del 2001 e non l’omonimo del 2009, è un interessante pellicola claustrofobica con importanti colpi di scena e che gioca con i differenti punti di vista dei protagonisti. La trama è così particolare che svelare un qualsiasi elemento, comprometterebbe la visione del film. Basti solo scrivere che tutto gira attorno a un bunker e a un gruppo di ragazzi rinchiuso all’interno di un rifugio blindato. Ultima nota: tra i protagonisti c’è una giovane Keira Knightley che già dava prova di essere un’ottima attrice.
7 – Cloverfield Lane 10
Tra fantascienza e thriller psicologico. Il film comincia con la giovane Michelle, la quale ha appena litigato col suo fidanzato e, pur di non affrontare la situazione, fugge via con la sua macchina. Agitata e sotto stress, la ragazza non si accorge dell’imminente incidente in cui sta per rimanere vittima. Si risveglia in una sorta di bunker – appartamento, dove l’uomo di mezza età Howard, le dice che gli Stati Uniti sono stati attaccati e lui l’ha salvata dopo averla trovata priva di sensi per strada. A confermare la teoria di Howard, c’è anche il giovane Emmett, il quale afferma di aver assistito all’attacco e di essere stato salvato da Howard poco prima che sigillasse il rifugio. Più la convivenza forzata nel bunker prosegue, più Michelle comincia ad avere delle perplessità su Howard e sulla storia che lui le ha raccontato. Tutto il film gioca su di un unico dubbio: Michelle è stata salvata da Howard, oppure è sua prigioniera? Bravissimo John Goodman nella parte di Howard.
6 – The experiment
Uscito nel 2001 e diretto da Oliver Hirschbiegel, The experiment è tratto dal romanzo Black Box di Mario Giordano e si basa sull’esperimento carcerario di Stanford del 1971, eseguito dallo psicologo statunitense Philip Zimbardo. Alcuni volontari, spinti da un cospicuo guadagno, accettano di partecipare a un singolare esperimento: alcuni verranno selezionati per impersonificare i carcerati, altri le guardie. La violenza è vietata, pena l’esclusione; il tutto durerà due settimane e i volontari verranno filmati ventiquattro ore su ventiquattro. All’inizio, i carcerati vivono l’esperimento come se fosse un gioco e canzonano, anche pesantemente, le guardie. L’isolamento e la tensione che sale, giorno dopo giorno, porteranno i volontari a perdere la cognizione del sé e a percepirsi realmente come carcerati e guardie. Fino a che punto si spingeranno gli psicologi per studiare la mente umana? Attenzione al remake del 2010, che si può evitare tranquillamente.
5 – The Descent
Tra i thriller – horror più belli degli ultimi anni. Crudo ma che offre anche tanti spunti di riflessione sull’animo umano. Un gruppo di amiche, ben affiatato, si diverte praticando sport estremi. Purtroppo, una di loro, Sarah, sopravvive a un grave incidente dove, però, perde la figlia di quattro anni e il marito. Un anno dopo, Sarah non ha ancora trovato il suo equilibrio, ma, nonostante tutto, decide di raggiungere le sue amiche per una nuova avventura: speleologia nel complesso di grotte dei monti Catskill. Purtroppo, a seguito di un crollo di una galleria, le donne si ritrovano intrappolate e la spedizione si complica ancora di più quando Juno, una delle amiche di Sarah, rivela che voleva fare a tutte loro una sorpresa: sono le prime a visitare quei posti e, per tanto, non possiedono la mappa delle grotte. Le ragazze dovranno muoversi per tentativi per cercare una via di fuga. Purtroppo, scopriranno di non essere da sole nell’intricato labirinto delle grotte. Conservando una regia elegante che gioca con luci e una profonda oscurità, il film di Neil Marshall alterna sequenze più splatter a quelle caratterizzate da una forte adrenalina, suspense e, ovviamente, claustrofobia. Occhio alla sequenza in cui Sarah rimane bloccata in uno stretto cunicolo: davvero angosciante. Un film imperdibile per gli amanti dell’horror.
4 – The Cube
Quando uscì nell’estate del 1997 al cinema, venne snobbato. Solo quando arrivò il vhs per l’home video, il pubblico scoprì questo geniale film. E, attualmente, viene considerato un cult imperdibile. The Cube è uno di quei film che ti entra nella mente e che ti spinge a porti continue domande. Chi c’è dietro tutto questo? Cosa sta davvero accadendo? La storia si svolge interamente all’interno di un cubo dalle dimensioni immense, formato a sua volta da tanti piccoli cubi della dimensione di una stanza. Questi cubi si muovono continuamente e, apparentemente, senza uno scopo logico. Alcuni cubi hanno delle trappole mortali, altri ne sono privi. I protagonisti sono il giovane Kazan, affetto da ritardo mentale, il poliziotto Quentin, la dottoressa Holloway, l’architetto Worth, la studentessa di matematica Leaven e il ladro Rennes. Nessuno di loro ricorda come è giunto nel cubo, chi lo abbia rapito e portato in quel posto e nessuno conosce il motivo della loro partecipazione a quello che, sembra, uno strano esperimento. Esattamente come una moderna escape room, il gruppo dovrà unire le singole peculiarità di ogni componente, pur di giungere a risolvere l’enigma del cubo e trovare una via di fuga. Da vedere assolutamente.
3 – Rec
Una giornalista, il suo cameramen e un gruppo di vigili del fuoco, Questi sono i protagonisti del geniale Rec, di Jaume Balagueró e Paco Plaza. Angela, la giornalista, lavora per il programma Mentre tu dormi, in cui vengono documentati tutti quei lavori che vengono svolti di notte, mentre il cittadino dorme sereno. Per registrare la puntata dedicata ai vigili del fuoco, Angela li segue per quella che sembra una notte serena e persino noiosa. Improvvisamente, arriva una chiamata e Angela accompagna i vigili all’interno di un palazzo dove una anziana donna aggredisce a morsi proprio un vigile del fuoco. Inaspettatamente, l’intero edificio viene messo sotto quarantena e tutte le persone al suo interno vi rimangono bloccate. Il film ha portato una vera rivelazione nell’ambito del sottogenere dei mockumentary (finti documentari) e del found footage. Ma non solo, perché ha svecchiato anche la figura dello zombie. Il successo fu così grande, che sono nati sequel e un remake americano che di sicuro non è all’altezza dell’originale.
2 – Buried
Il film dello spagnolo Rodrigo Cortés si svolge quasi esclusivamente all’interno di una bara di legno; fanno eccezione pochi, pochissimi attimi. Il protagonista è Paul Conroy, un operatore civile statunitense che è stato sepolto vivo (buried, in inglese) da alcuni ribelli iracheni, i quali ne richiedono un riscatto di cinque milioni di dollari entro novanta minuti. Paul ha solo tre armi a sua disposizione: il suo cellulare, una matita e un accendino. Il tempo è limitato: la batteria del cellulare non durerà molto a lungo e l’aria comincia a scarseggiare. Il film si poggia tutto sulle spalle dell’attore Ryan Reynolds (Paul) e regala un finale con un magistrale colpo di scena. Davvero claustrofobico.
1 – The Shining
Seppur l’Overlook Hotel sia immenso, è innegabile la natura claustrofobica di tale, magnifico, film. Tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King e firmato da Stanley Kubrick, The Shining è ormai una pietra miliare del cinema e molte sequenze sono ormai parte dell’immaginario collettivo. Jack Torrance, interpretato magistralmente da Jack Nicholson, viene assunto come custode durante la pausa invernale dell’Overlook Hotel. Non rimarrà nessuno nell’albergo, tranne Jack, sua moglie Wendy e il figlio Danny che possiede doti sovrannaturali. Come ammette anche il direttore dell’albergo al momento del colloquio con Jack, lavorare come custode invernale non è semplice. La solitudine forzata, il senso di isolamento e la febbre del chiuso, alias claustrofobia, potrebbero sopraggiungere in qualsiasi momento. D’altra parte, in passato, un custode è impazzito a causa di tali malori e ha ucciso la sua famiglia. Ma, a detta di Jack, lui è una persona equilibrata, non accadrà nulla, saranno semplicemente cinque mesi di pace…
Classifica molto carina! Aspetto quella relativa allo spazio!