La carriera dei Bring Me The Horizon è fortemente eclettica, infatti nessuno degli album prodotti in studio si somiglia e hanno tutti caratteristiche peculiari. Dopo l’iconico Sempiternal, la band ha abbracciato sonorità più rock ed elettroniche nel successivo That’s The Spirit e ha maturato questo nuovo approccio alla musica nel sesto album amo, uscito il 25 gennaio. Il titolo è esplicativo e la tematica principale è appunto l’amore con tutte le sue sfaccettature. Niente più deathcore o metalcore, ma solo tanto rock e tanta musica elettronica.
Alcuni brani hanno caratteristiche propriamente radiofoniche, ma comunque molto apprezzabili e godibili. Tra questi citiamo “MANTRA”, il primo singolo pubblicato per annunciare l’uscita dell’album e “in the dark”, sullo stile dei Twenty One Pilots, che cela una non troppo velata critica alla religione. Sullo stesso stile la band ha composto “mother tongue” e “medicine”, che si apre con le seguenti parole “alcune persone sono un po’ come le nuvole, sai perchè la vita è molto più luminosa quando se ne vanno”, un chiaro riferimento al divorzio con Hannah Snowdon avvenuto nel 2016.
“nihilist blues”, realizzata in collaborazione con Grimes, è la traccia più controversa e ha acuito la divisione tra i fan di vecchia data affezionati ai loro primi lavori e i fan aperti alle novità. E’ davvero un esempio della nuova strada che Oliver Sykes e compagni hanno deciso di intraprendere e la presenza del sintetizzatore è predominante. Altre tracce più propriamente hip hop con forti influenze elettroniche sono “why you gotta kick me when i’m down?”, accompagnata da un coro di voci femminili, l’intro “i apologise if you feel something” e il breve intermezzo “ouch”.
Se abbiamo nostalgia del passato, il secondo singolo “wonderful life” ci ricorda che i nostri non possono rinnegare le loro origini metal e la chitarra fa finalmente la sua comparsa. Registrato con la partecipazione di Dani Filth, cantante dei Cradle of Filth, lo stream of consciousness iniziale ci fa capire che qui il tema è la paura di invecchiare e di vivere costantemente in tour, lontano dalle persone care. I Bring Me The Horizon sanno però che i loro fan hanno bisogno di un po’ di metal cattivo e ci regalano anche “sugar honey ice & tea”, purtroppo non paragonabile ai loro lavori passati, ma comunque un’esplosione di energia di cui avevamo bisogno.
Mancano all’appello “heavy metal”, un featuring realizzato in collaborazione del rapper Rahzel che di heavy metal purtroppo ha ben poco; “fresh bruises”, probabilmente la traccia più trascurabile, e la conclusiva “i don’t know what to say”, sostenuta dall’accompagnamento degli archi e dall’unico vero e proprio assolo di chitarra.
Secondo molti l’album non dovrebbe fare propriamente parte della discografia della band, ma piuttosto si tratta di un lavoro realizzato principalmente da Oliver Sykes e Jordan Fish per mettere in risalto le doti vocali del primo e la tastiera del secondo. “amo” ci dimostra che i Bring Me The Horizon non vogliono nessuna etichetta, perciò non sappiamo cosa aspettarci dal loro futuro!