2 febbraio 1979: la triste fine di Sid Vicious

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Il 2 febbraio del 1979, il “Giorno della Marmotta” secondo una festività americana, Sid Vicious morì a causa di un’overdose da eroina, droga che gli fu fornita dalla madre Anne McDonald anch’essa tossicodipendente. Il bassista aveva soltanto 21 anni.

Chi era Sid Vicious?

Figura fra le più celebri nel mondo del punk rock, Vicious divenne membro dei Sex Pistols agli inizi del 1977 al posto del licenziato Glen Matlock. Fu il cantante Johnny Rotten a supportare tale scelta. I due erano amici dai tempi della scuola e si deve proprio al cantante il soprannome “vicious” (malvagio) derivato da un criceto di proprietà dello stesso Sid, considerato particolarmente cattivo.

La storia del Punk e Sid Vicious

John Simon Ritchie, questo era il suo vero nome, ha avuto un posto di rilievo nella storia del punk più per motivi estetici che per reali capacità musicali. Oltre ad essere accreditato come l’inventore del pogo, per un piccolo lasso di tempo fu il batterista dei neonati Siouxsie & The Banshees e cantante in un gruppo chiamato Flowers Of Romance, band che non è mai arrivata nemmeno a suonare dal vivo ma che fra i suoi membri vedeva figure molto importanti della storia della scena inglese come Viv Albertine e Palmolive delle Slits e il chitarrista Marco Pirroni degli Adam & The Ants. Infine, riuscì ad entrare nei Sex Pistols nonostante la sua incapacità di suonare il basso ma avendo dalla sua l’aspetto giusto che serviva a tale ruolo.

I Sex Pistols: Sid Vicious, Paul Cook, Johnny Rotten e Steve Jones

La storia dei Sex Pistols con Sid al basso fu probabilmente il periodo più caotico della loro carriera: si pensi alla pubblicazione dello scandaloso brano “God Save The Queen”, dell’esibizione sopra un battello lungo il Tamigi, dei concerti tenuti sotto falso nome in patria e del disastroso tour americano agli inizi del 1978 che decretò la fine della band. Come se non bastasse iniziò in quel periodo la sua dipendenza dall’eroina cui venne introdotto da Nancy Spungen, una ragazza americana al seguito degli Hearthbreakers con cui intraprese una relazione diventando in seguito icone della storia del rock. Per i Sex Pistols il contributo di Vicious si limitò alla scrittura dei brani “Belsen Was a Gas”, “Holidays In The Sun” e “Bodies”. Quest’ultimo è l’unico brano da lui inciso per il celebre album “Never Mind The Bollocks, Here’s The Sex Pistols” poiché le restanti tracce sono suonate dal chitarrista Steve Jones.

Sid e Nancy assieme al leader dei Mötorhead Lemmy Kilmster

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Sid Vicious e la fine della band

Dopo la fine della band Sid e Nancy si trasferirono a New York nel tentativo d’intraprendere una carriera solista. Famosa è la sua reinterpretazione di “My Way” di Frank Sinatra. A seguito della sua scomparsa molte sono le pubblicazioni postume di dischi dal vivo con registrazioni di bassa qualità. Uno di questi riguarda un progetto intitolato Vicious White Kids che lo vede suonare tra gli altri con Rat Scabies dei Damned e col suo predecessore nei Sex Pistols Glen Matlock. Nell’ottobre del 1978 Nancy venne trovata morta nella stanza del Chelsea Hotel dove la coppia viveva da qualche mese. Tutte le prove della colpevolezza portarono a Vicious anche se rimangono alcuni interrogativi sulla vicenda da far pensare che potesse essere innocente. Pochi mesi dopo fu il bassista a perdere la vita.

Oltre che essere diventato figura simbolo del movimento punk, diversi sono stati i tributi in suo onore: nel 1982 gli scozzesi The Exploited incisero il brano “Sid Vicious Was Innocent” per il loro album “Troops Of Tomorrow”mentre quattro anni dopo il regista Alex Cox rilasciò il film biografico “Sid & Nancy” in cui il ruolo del bassista venne affidato ad un esordiente Gary Oldman.


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