Hatching – La forma del male: la recensione

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Hatching – La forma del male è un film horror finlandese del 2022. Per l’ennesima volta il sottogenere del body horror viene sviluppato e sfruttato efficacemente come una metafora. La mutazione del corpo si riempie di significato e viene qui declinata in una fiaba nera davvero ben riuscita. Hatching è un film la cui morale risulta essere chiara fin dai primi minuti e che non rischia mai di finire fuori dai binari in voli pindarici eccessivamente cervellotici ed art house. Ne risulta un film solido, con delle scene pregne di significato e di grande impatto. Una coinvolgente trama familiare che evidenzia i lati problematici di una cattiva genitorialità. É una pellicola che si farà apprezzare sia dalla critica che dai fan horror intorno al mondo., che crea un buon connubio tra messaggio e forma.

Hatching – La forma del male : ovvero quando le frustrazioni dei genitori si ripercuotono sui figli

Come accennato Hatching -la forma del male ha una morale abbastanza esplicita, talvolta al limite del didascalico. La protagonista è una giovane ragazza adolescente. Nei primi minuti ci viene mostrata in un contesto familiare perfetto, che sembra uscito da una pubblicità di biscotti. Tutti allegri e contenti. Ma si percepisce subito un forte disagio di fondo. Ed infatti Hatching non ci mette molto a svelarci la verità. Sotto la perfezione fittizia si nasconde una realtà più inquietante. Una madre frustrata che proietta i propri fallimenti sulla figlia in un rapporto dannoso . Un padre privo di carisma. una gelosia fraterna che cresce silenziosamente. Insomma un microcosmo tutt’altro che rose e fiori. Hatching – La forma del male sfrutta l’espediente del body horror per raccontarci tutto questo.

Hatching: quando il male ci cresce dentro

Sul piano spiccatamente di genere, il film utilizza l body horror di cui Cronenberg è padre. Un tipo di terrore che guarda al corpo e ai suoi cambiamenti e li sfrutta come metafore concettuali. Il tutto attraverso lo sviluppo di immagini disturbanti capaci di mettere a disagio in modo profondo lo spettatore. In Hatching – La forma del male ritroviamo una sorta variazione sul tema del racconto del Dottor Jeckyl e mr Hyde. A questa base si fonde una rielaborazione del fenomeno tipicamente infantile dell’amico immaginario. La disgustosa creatura uccello del film è un po’ la sintesi di tutte e due le cose. La ragazza protagonista di Hatching cova dentro di se un forte senso di malessere. Un male provocato da una madre oppressiva, che pretende da lei una perfezione malsana. Ed è la causa che provoca la nascita del mostro. Un mostro che nasce dal disagio della giovane protagonista, e che diventa un simbolo. La ragazza uccello, è un aberrazione, sintomo delle ripercussioni che un genitore può causare nei figli se proietta su di loro le proprie paturnie.

Conclusioni

Come sempre si potrebbero dire tante più cose sul tema. Ma per amor di sintesi, ci si limita a quanto tratteggiato finora. Hatching – La forma del male è un film riuscito, che funziona bene su un duplice livello. In primis riesce a comunicare un messaggio senza risultare un prodotto eccessivamente ostico. Non è un film artistoide, e anzi riesce ad risultare abbastanza inquadrato sui binari di genere. In secondo luogo, ripartendo da quanto appena detto, il film riesce ad essere un horror efficace. Pieno di scene d’effetto, ben realizzate, disturbanti e disgustose al punto giusto. Con una tensione crescente che giunge ad un finale ricco di climax. Come sempre, se il body horror viene sfruttato con dovizia e cognizione di causa, è un genere in grado di regalare tante soddisfazioni ( per i fan ovviamente). Quindi a concludere si può considerare questo Hatching decisamente promosso.

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