“Cosa senti”, di Giulia Rubini, è una polaroid di rime e armonie che descrivere le due facce dell’amore.
Chi è Giulia Rubini?
Giulia Rubini è una cantautrice torinese classe ’94. Dà il via al suo percorso artistico all’età di 20 anni, esprimendo la propria anima attraverso testi in metrica avvolti da sonorità attuali e accattivanti. Giulia rappresenta una valida quota rosa del rap nostrano: barre graffianti, punchlines e versi incisivi e vibranti. Opening act di pesi massimi del rap-game italiano come Ghali e Sac1, pubblica “Scusamil” nel 2020 e “Fenice” nel 2021. Nel 2022 è la volta di “Cosa Senti”, una polaroid di rime e armonie che incoraggia l’ascoltatore a lasciarsi alle spalle legami ossessivi e opprimenti, sovvertendo le lacrime in forza. Versatile, diretta, sensibile e tagliente, Giulia Rubini affascina e cattura sin dal primo ascolto ed è considerata il nuovo volto del rap femminile italiano.
Giulia Rubini: “Cosa senti”
“Cosa senti” esce nel giorno che celebra le unioni tra gli innamorati. Il brano è uno scatto di rime e armonie che fotografa l’altro volto dell’amore, sospeso tra passione e sofferenza. C’è il contrasto tra mente e cuore, la netta antitesi che attanaglia l’anima di chi vive costantemente in bilico tra istinto e razionalità. Le sonorità delicate, dall’incisivo richiamo pop-noir, fanno da cornice a un testo sincero e personale. Quello che Giulia Rubini ci invita a fare è un viaggio a mezz’aria tra dolcezza, paure e disillusione, alla fine del quale troveremo ad attenderci una serenità perduta. “Sogno la tranquillità ma non conosco la ricetta”, canta Giulia. “Sentimenti usa e getta, così quando fa male butti e non perdi la testa”.
“Non posso più cadere”
Un conflitto primordiale, quello che Giulia Rubini ripropone, e che spesso collima con una percezione distopica tra ciò che l’altro è e come noi vorremmo che fosse. Una divergenza che in questo pezzo l’artista volge a se stessa: “Non posso più cadere, neanche avere ste catene, passar giornate intere sperando vada bene”. Riscontri onesti e sentiti, scanditi dal ticchettio di un cuore in frantumi.