Fergus Channell è un artista nuovo, ma il suo talento è in piena forma nel suo secondo singolo Is This The Place. Là mette a nudo tutte le sue emozioni contrastanti sull’esperienza del lockdown in Gran Bretagna
Da dove viene Fergus Channell?
Fergus Channell ha debuttato da pochissimo, ma il suo pedigree è già impeccabile. Il progetto va avanti dal 2018, con influenze che accarezzano vari sottogeneri del rock. Si può sentire tutto nel suo singolo di debutto, Won’t Stay For Long. La classe di Jeff Buckley, lo stile inconfondibile dei King Krule, la mente elevata e fuori controllo dei Radiohead. Oltre a un pizzico di jazz, il primo stadio di un’evoluzione ancora in corso. Il passo successivo si chiama Is This The Place, il suo secondo singolo che è stato appena rilasciato.
È una grigia giornata di pioggia. Perfetta per stare a casa (lockdown o non lockdown), bere una tazza di tè, indossare i pantaloni di lana più comodi e ascoltare Is This The Place di Fergus Channell. L’influenza jazz si sente forte e chiara, persino più di Won’t Stay For Long. Il basso forte, ombroso, rappresenta l’elemento portante di una traccia meravigliosamente dark. Un racconto di confusione, di timore, di mancanza di appigli, con una minuscola luce alla fine del tunnel come solo i millenial sanno raccontare. Il sound è dark, fumoso e sporco, un rock accessibile ed elegante nonché pieno di promessa.
Is This The Place e il lockdown
Nelle parole di Fergus Channell, le tematiche che intende trattare sono “la fragilità e la confusione del mondo in cui ci ritroviamo”. Non giungerà come sorpresa, dunque, sapere che la traccia è stata registrata nel pieno del lockdown. E tra le sue influenze non a caso figura Jeff Buckley. Era uno dei maestri incontrastati nel raccontare la melanconia e i sentimenti più mesti attraverso la musica. Inoltre, essendo Fergus Channell britannico, il senso di straniamento e confusione è in qualche modo accentuato. La Gran Bretagna è uno dei paesi europei più colpiti dal COVID-19, con la criticata strategia di Boris Johnson costruita sulla creazione dell’immunità di gregge. Anche il lockdown, ritardatario, fu iniziato solo il 20 marzo.
Tutte esperienze traumatiche che Fergus Channell ha sentito sulla propria pelle e che racconta, in Is This The Place, nella voce come nella sonorità. Nonostante la sua giovane età, Channell ha tutta la classe di un veterano, inclusa una splendida voce cavernosa. Ed è quella, assieme al basso potente, l’elemento che costruisce la magia di Is This The Place. La traccia è pesante e sconfortante, ma mai noiosa, e il ritmo rimane coinvolgente abbastanza da far venire voglia di tornare a scoprirla.
Fergus Channell è un artista con un sacco di potenziale – potenziale che in Is This The Place risplende nonostante un’atmosfera meno che luminosa. Le tracce che raccontano il lockdown sono le migliori quando non si fermano alle mere descrizioni ambientali e sprofondano nell’atmosfera, nei sentimenti, nei pensieri che saltano in testa a stare chiusi a casa. Is This The Place vi riesce appieno, e nella sua pesantezza introspettiva non manca di conquistare. Sì, Fergus Channell è da seguire – se ci sarà un album di debutto si spera di sentirlo presto.