Nel mondo ci sono un po’ di concetti che vengono spesso associati a quello, più generico, di “italianità”. Fra questi concetti ne troviamo alcuni completamente negativi, altri così stereotipati e arcaici da non essere più veritieri, ed infine alcuni estremamente positivi che dovrebbero renderci fieri. In quest’ultimo gruppo troviamo Federico Fellini, celebre regista scomparso da decenni ma che continua tuttora ad essere considerato l’emblema del cinema italiano in tutto il mondo. Del resto, Fellini ha dato vita non solo a più e più film di successo planetario, ma anche ad uno stile cinematografico quasi poetico, permeato di arte in ogni sua inquadratura, con caratteristiche fondamentalmente diverse rispetto al cinema americano coevo.
Una carriera che è iniziata prima con la radio e poi con l’attività di sceneggiatore, e quindi “soltanto” di scrittura nell’ambito cinematografico, ma per la quale l’evoluzione verso la regia è stata un processo del tutto naturale. Già con le prime opere “Lo Sceicco Bianco” e “Vitelloni”, Federico Fellini incarna uno stile cinematografico nuovo, coerente con i cambiamenti sociali e di costume che investono l’Italia negli anni ’50, ma è soltanto con il suo quinto film da regista “La Strada” che il cineasta conquista di colpo un grandissimo successo internazionale. Da lì in poi, Fellini ha iniziato a rilasciare una dopo l’altra opere che sono diventate veri e propri cult: “Le Notti Di Cabiria” (film per cui ha vinto il suo primo Oscar) e gli iconici “La Dolce Vita” e “8 1/2” sono arrivati infatti negli anni immediatamente successivi.
Gli anni ’70, ’80 e ’90 di Federico Fellini
Nonostante gli anni che passavano e il cinema internazionale che si modificava radicalmente di decennio in decennio, Fellini continua a pubblicare film di grande successo e iper-elogiati dalla critica: negli anni ’70 abbiamo ad esempio “Amarcord” e il suo “Casanova”, mentre degli anni ’80 possiamo trovare ad esempio “E La Nave Va” e “Ginger e Fred”. Gli anni ’90, infine, si aprono proprio con il suo ultimo lavoro da regista: “La Voce Della Luna”, del 1990. Negli anni successivi, purtroppo, Federico Fellini ha dovuto fronteggiare vari problemi di salute, tra cui degli ictus che condurranno indirettamente alla sua morte, avvenuta nel 1993. A causare il decesso fu l’ostruzione della trachea avvenuta con un frammento di mozzarella, a sua volta causata dalla disfagia, una difficoltà patologica a deglutire che gli era stata causata proprio dagli ictus.
Gli onori riservati al grande maestro
La morte di Federico Fellini non è chiaramente passata inosservata: il maestro ha ricevuto l’onore dei Funerali di Stato, ed in seguito al suo decesso gli viene intitolato l’aeroporto internazionale di Rimini, con tanto di logo formato dalla caricatura del regista. Poco prima della sua morte, il destino ha voluto inoltre che la commissione degli Oscar gli assegnasse un Oscar onorario alla carriera per l’impatto avuto nel mondo del cinema: si tratta del quinto premio Oscar vinto dal cineasta dopo 4 vittorie nelle categorie riservate al cinema straniero e altre 12 candidature nelle categorie più importanti – in cui, per inciso, non ha mai vinto, salvo poi arrivare al premio più ambito a carriera ormai conclusa.
A 100 anni dalla sua nascita e quasi 30 dalla sua morte, Federico Fellini continua ad essere citato in opere di tutti i tipi (non solo film) e ad ispirare artisti in tutto il mondo: questa è sicuramente la più grande vittoria che un artista possa ottenere, al di là dei meri successi al botteghino e premi collezionati sugli scaffali di casa. Sebbene il cinema italiano pulluli di icone che l’hanno reso grande, molte defunte e altre ancora in vita, è difficile immaginare che possa esserci primo o poi qualcun altro capace di diventare tanto importante quanto Federico Fellini, un po’ anche perché le porte per il mercato internazionale sono “socchiuse” nei confronti del cinema forgiato in mercati minori come, appunto, l’Italia. Onore dunque a una leggenda che ha superato ogni possibile confine con la sua arte, ed è oggi riconosciuta come un’icona in tutto il mondo.