“Ma non erano te”, il nuovo singolo di Fasma, ci mostra come a volte il giudizio degli altri incida sull’opinione che abbiamo di noi.
Chi è Fasma?
La musica è il pennello senza regole di Tiberio Fazioli, in arte Fasma, cantautore romano classe 1996. Nel 2017 pubblica vari singoli, tra cui “Marylin M.” (oltre 13 milioni di visualizzazioni su YouTube e 24,5 milioni di stream su Spotify) certificato disco d’oro. Il suo album d’esordio, “Moriresti per vivere con me”, esce il 2 novembre 2018 e contiene il brano certificato oro “Ti prometto che un giorno partiremo”. Nel 2020 l’artista è in gara nella sezione ‘Nuove Proposte’ del Festival di Sanremo, con il brano “Per sentirmi vivo” che conquista pubblico e critica. Il singolo, certificato doppio platino, fa parte dell’album “Io sono Fasma”, uscito a marzo 2020. Nel 2021 Fasma torna sul palco dell’Ariston, stavolta nella sezione “Campioni”, con il brano intitolato “Parlami” e certificato disco di platino. Il 7 maggio 2021 esce il singolo “Indelebile”. Il 1° maggio sarà inoltre tra i protagonisti del Concertone di Roma.
“Ma non erano te”
Ritorno: “l’azione, il fatto di ritornare, di venire cioè di nuovo al luogo dal quale si era partiti o ci si era allontanati”. Fasma non si è mai allontanato dalla musica, che rimane la sua linfa vitale, di cui servirsi solo quando si ha veramente qualcosa da dire. E ora è proprio questa la necessità più grande. Eccoci allora alle porte di un nuovo capitolo della famiglia WFK e l’incipit è “Ma non erano te”, il nuovo brano prodotto da GG e fuori ora al link: https://epic.lnk.to/manoneranote.
Un singolo con cui Fasma può dire la sua
“Spero che questo brano possa arrivare a chi di dovere, per mostrare una situazione da un altro punto di vista”, commenta Fasma. “Troppe volte ci giudichiamo più con gli occhi degli altri che con i nostri e modifichiamo la nostra esistenza per questo. Il mio augurio è che i demoni che abbiamo in testa […] non siano degli ostacoli per giudicare noi stessi e gli altri, ma semplicemente un modo per ricordarci che siamo umani e perciò imperfetti, insicuri, e che ci permettano di migliorare domani quello che ieri non siamo riusciti a migliorare”.