A un anno dal biopic con protagonista Serena Rossi, la RAI celebra nuovamente Mia Martini con una prima serata, questa volta su RAI 3. La terza rete del servizio pubblico manderà infatti in onda il documentario “Mia Martini – Fammi Sentire Bella”, uno spettacolo di circa 2 ore in cui interverranno: Caterina Caselli, Gianna Bigazzi, Dori Ghezzi, Carla Vistarini, Alba Calia. Gli autori che per lei hanno scritto canzoni senza tempo come Maurizio Fabrizio, Mimmo Cavallo, Enzo Gragnaniello, Dario Baldan Bembo. I colleghi e gli addetti ai lavori come Renzo Arbore, Vincenzo Mollica, Nando Sepe, Ciro Castaldo, Mario Luzzatto Fegiz, Fernando Fratarcangeli, Carlo Costanzo, Lino Vairetti, Paola Turci, Franco Fasano, Marco Falagiani, Serena Rossi, Fio Zanotti, Gabriele Boiano, e tanti altri.
Come ogni documentario che si rispetti, “Fammi Sentire Bella” non includerà soltanto le testimonianze di chi ha conosciuto Mia Martini nel corso della sua vita o si è sentito ispirato da lei nel corso della propria carriera: lo spettacolo includerà anche interviste inediti e spezzoni di vario genere riguardanti Mia Martini in sé e per sé, come artista e come persona. Si tratterà dunque di un viaggio fra momenti bui e momenti felici, fra gli alti e bassi di una vita e di una carriera che le ha dato e tolto tanto, un po’ come avvenuto nel film dello scorso anno. Lì il lavoro fatto era tuttavia grossolano, l’unico elemento positivo era la straordinaria interpretazione di Serena Rossi, dunque speriamo che qui la ricostruzione della realtà sia più fedele. Colpisce all’occhio, però che anche il suo grande amico Renato Zero non sia presente nemmeno in questa opera – nel film televisivo c’era, ma non veniva mai chiamato col suo nome, probabilmente perché non aveva concesso i diritti.
Mia Martini: un grandissimo talento stroncato dalla cattiveria
Mia Martini è stata una delle cantanti più brave che l’Italia abbia mai avuto: timbro particolare, grandissima estensione vocale, capacità interpretative in grado di trasmettere ogni tipo di emozione con un’intensità paurosa. Con gli anni però, in modalità che non sono mai state chiarite pienamente, si è diffusa la crudele diceria secondo cui l’artista portasse sfortuna: alcuni avvenimenti fortuiti hanno purtroppo acuito questo fenomeno, e la sua carriera è finita davvero in brandelli nonostante il suo grande talento e la popolarità che aveva. Soltanto un brano meraviglioso come “Almeno Tu Nell’Universo” ed il palco di Sanremo hanno avuto il potere di mettere fine a tutto questo, ma purtroppo gran parte della sua vita a quel punto era già compromessa: sarà infatti un abuso di farmaci a strapparci via un tesoro prezioso della nostra arte e della nostra cultura.
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