“Giornate storte”, il nuovo singolo di Faax, è un suggestivo mix di energia e malinconia che rivoluziona il rap game italiano.
Chi è Faax?
Faax, all’anagrafe Fabio Cannavale, è un rapper e cantautore classe ’92. Si appassiona alla musica e al rap attraverso l’ascolto di pionieri della scena italiana come i Club Dogo e Marracash, ai quali si ispira per la stesura dei suoi testi. Nel 2020, dopo svariati anni di inattività dovuta alle vicissitudini e alla quotidianità della vita, torna a dedicarsi alla sua Arte, rilasciando il singolo “Autotune”. L’anno successivo escono ”2G” e “Ora d’Aria”. La capacità autorale di Fabio, unita a un flow icastico e incisivo, portano consensi di pubblico e critica e convincono il giovane cantautore a fare un passo in più. Comincia così una sperimentazione che collima in “Giornate Storte”, un brano che intreccia dinamismo e introspezione, innovando e rivoluzionando le prerogative insite nel rap game italiano e consacrando Faax al mercato nazionale.
Faax: Giornate storte
Nato in un cupo pomeriggio del 2020, poco dopo l’avvento della pandemia, “Giornate storte” è un ritratto di note e barre. Un’istantanea che raffigura l’arcobaleno di sensazioni e sentimenti che attraversa mente e spirito in situazioni e istanti di stallo, difficoltà e negative vibes. Un perfetto mix di malinconia ed energia, impreziosito dal flow icastico e scorrevole di Faax e da un abito sonoro fresco e accattivante. Fabio combina nuance vivide e gradazioni meste, che sboccia in un perfetto mix di dinamismo e introspezione. “Con questo brano voglio trasmettere il messaggio che i momenti bui ci sono e ci saranno sempre”, spiega Faax. “Dobbiamo solo imparare a conviverci, iniziando ad apprezzare la compagnia di noi stessi, perché è solo così che potremmo apprezzare le meraviglie della vita, per poi decidere con chi condividerle”.
“Devo stare un po’ solo con me”
Con questo brano Faax parla a ciascuno di noi e ci ricorda che l’accettazione di sé passa per l’accettazione dei propri timori e delle proprie zone oscure. Per citare lo stesso Fabio: “Devo stare un po’ solo con me”. Solo così potremo accettarci nella nostra totalità, compiendo il primo e imprescindibile passo verso un miglioramento quotidiano e delle nostre relazioni.