È morto all’età di 57 anni l’ex cantante degli Screaming Trees Mark Lanegan, tra gli ultimi rappresentanti della scena grunge degli anni 90’. Il cantante è scomparso nella sua casa irlandese di Killarney ma al momento né la famiglia né i suoi collaboratori hanno comunicato la causa della morte.
Noto soprattutto per la sua voce rauca e notturna Lanegan, dopo la fine dell’esperienza con gli Screaming Trees, ha avviato una carriera solista di grande prestigio arricchita dalla collaborazione con varie band (tra cui ricordiamo gli Queens of the Stone Age di Josh Homme). I suoi dischi hanno fatto scuola a generazioni di cantautori, mentre le sue ballate mortifere, impregnato di whisky, non hanno nulla da invidiare ai crooner classici.
Mark Lanegan: chi è?
È una delle ultime testimonianze dell’epoca d’oro del grunge, quella della zona di Washington che negli anni 90’ è diventata improvvisamente il centro nevralgico del rock. A differenza i Nirvana, Soundgarden e Pearl Jeam Lanegan con gli Screaming Trees non ha raccolto importanti traguardi commerciali, se non con canzoni come Nearly Lost You. Dopo l’esperienza con la sua band avvia una carriera solista che tra i solchi di Nick Cave e Neil Young scava a fondo le coscienze.
Tra i suoi dischi solisti più noti ricordiamo l’esordio The Winding Sheet e Whiskey for the Holey Ghost; mentre con i Queen Stone Age ha contribuito a realizzare Rated R (2000), Song of the Deaf (2002) e Lullabies to Paralyze (2005). Ricordiamo inoltre la sua collaborazione con i The Gutter Twins, Isobel Cambell e Mad Season (nel disco Above).
Josh Homme, ecco i due nuovi capitoli delle Desert Sessions