La trasmissione della serata degli Oscar in Cina e’ a rischio: il governo cinese e’ indispettito per la candidatura agli Oscar del documentario “Do not Split” sulle proteste a Hong Kong e avrebbe istruito i suoi canali media a non concedere la messa in onda la diretta della cerimonia e minimizzare la portata dei premi.
Chi riporta la notizia su Do not Split?
Lo riportano Variety e l’Hollywood Reporter riprendendo notizie apparse sull’Apple Daily e Radio Free Asia e rimbalzate in particolare sull’agenzia Bloomberg. Inoltre ieri, Abbiamo pubblicato un articolo in cui si parlava delle proteste cinesi per la candidatura e spiegavamo perche per loro il film non doveva ne essere candidato, ne tantomeno vincere l’Oscar.
Cctv
Fonti vicine alla televisione di stato cinese Cctv, che usualmente manda in onda gli Oscar, ha detto all’Hollywod Reporter che una decisione definitiva non e’ ancora presa.
Dipartimento per la propaganda
L’ordine, secondo quanto riportato sui media Usa, sarebbe arrivato dal dipartimento per la propaganda del partito comunista cinese: i media locali avrebbero ricevuto istruzioni di riportare notizie silo dei premi non controversi.
Nomadland e Chloe Zhao nel mirino
Tra questi potrebbero esserci quelli per “Nomadland”, la cui regista Chloe Zhao, che e’ nata in Cina, infatti è ostracizzata sui social cinesi per aver criticato le censure del Great Firewall una decina di anni fa. Mentre la Zhao ha ricevuto quattro candidature tra cui una nella categoria miglior regista.
Do Not Split
Il film diretto dal norvegese Anders Hammer e prodotto da Hammer e Charlotte Cook per Field of Vision: racconta in 35 minuti le proteste del 2019 a Hong Kong in particolare due marce che attirarono da uno a due milioni di partecipanti.
Do Not Split: polemiche per la candidatura all’Oscar