Dirty Dancing: in memoria dei balli proibiti

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Dirty Dancing compie la bellezza di 32 anni. Tutti noi abbiamo ballato e cantato almeno una volta sulle note di The Time of My Life, ci siamo emozionati nel vedere i loro “balli proibiti” e ci siamo immedesimati con la storia di Baby e Johnny. Il film uscì proprio oggi 21 agosto 1987 nelle sale americane.

La Trama

Ci troviamo nel 1963, durante la vacanza in famiglia della diciassettenne Frances Houseman, detta Baby (Jennifer Grey). Nel villaggio turistico in cui alloggiano, Baby conosce Johnny Castle, formidabile e bellissimo maestro di ballo interpretato dall’altrettanto eccezionale Patrick Swayze. La partner artistica di Johnny, Penny, scopre di essere rimasta incinta del cameriere del resort. Penny, decisa ad abortire, non può così partecipare alla gara di ballo; Baby si offre di sostituirla e inizia a prendere delle lezioni di ballo da Johnny. Tra i due nasce una profonda intesa. Penny viene operata clandestinamente e rischia di morire se non fosse per l’intervento del padre di Baby; dopo vari avvenimenti Johnny viene licenziato proprio a causa della sua relazione con Baby ma riuscirà a tornare al villaggio turistico per un ultimo meraviglioso ballo, per riscattarsi e perché «nessuno può mettere Baby in un angolo».

Ricordiamo che Dirty Dancing vinse nel 1988, un anno dopo l’uscita della pellicola diretta da Emile Ardolino, l’Oscar per la Miglior Canzone (The Time of My Life, ovviamente).

Scena finale di Dirty Dancing

Baby è un personaggio particolarmente apprezzato dalla critica e dal pubblico in quanto, a ben pensarci, non incarna lo stereotipo di bellezza assoluta a cui siamo abituati. Lei è una ragazza come tante, potrebbe essere chiunque: questo la rende genuina e i suoi comportamenti sono veri e sentiti, tutti si potrebbero identificare in lei.

Le coreografie ed i balli di Dirty Dancing restano indimenticabili quanto la scena in cui Johnny solleva Baby nel lago, il momento in cui si stanno allenando per l’ultimo salto, quello decisivo e più difficile, quello che segnerà in un qualche modo la loro superiorità davanti alle regole e davanti a vincoli morali insensati.

Quando uscì, alla fine degli anni ’80, la pellicola era già nostalgica poiché ambientata circa 20 anni prima e quindi narrava una storia “passata”. Tuttavia proprio per questo motivo vederla anche adesso, nel 2019, provoca lo stesso effetto onirico perché, diciamocelo, Dirty Dancing può solo far sognare.

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