Digimon: dal 2000 i piccoli mostri digitali

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C’era una sfida che teneva occupati i bambini nei loro pomeriggi davanti alla tv. Un vero e proprio conflitto, che si concretizzava in una domanda: preferisci i Pokémon o i Digimon?

Digimon o Pokémon?

L’interrogativo nasceva da una pura questione di orari, su differenti reti televisive, perché per il resto i due prodotti, anche se sembravano relativamente simili, erano e sono in realtà molto diversi. Oggi ci occuperemo quindi di uno dei due “contendenti”: i Digimon, parola composta che indicava i “digital monsters”. Mostri digitali, naturalmente.


Pretty Cure un nome per tante eroine


Il franchise Digimon

Con la parola generica Digimon vogliamo intendere e abbracciare l’intero franchise, che si compone ad oggi di ben nove serie animate, con relativi fumetti e alcuni film. In parte i mostriciattoli digitali si sono ispirati al celebre Tamagotchi, gioco che tutti abbiamo avuto negli anni 90/2000. Questo consisteva nel prendersi cura di un animaletto virtuale, cioè nutrirlo, farlo giocare e mantenerlo in salute. Con il tempo, però, i Digimon hanno preso sempre più vita propria. Certo, merito anche dei loro compagni umani. Ma analizziamo più nel dettaglio le serie.

Digimon Adventure

I primissimi protagonisti, ormai iconici, sono loro: Tai, Matt, Sora, Izzy, Mimi, Joe, Tk e Kari. Questo piccolo gruppo, dai quattordici ai dieci anni, sta passando agosto in un campo estivo quando viene richiamato dal mondo di Digiworld, che sta vivendo una grave minaccia. Inizialmente solo sette di loro intraprendono l’avventura: la più piccola infatti, Kari, sorella minore di Tai, è a casa con l’influenza e non ha potuto partecipare alla vacanza. Ad ogni Prescelto viene assegnato un Digimon: Agumon affiancherà Tai, il leader. Gabumon sarà il compagno di Matt. Byomon quella di Sora. Tentomon quello di Izzy. Palmon quella di Mimi. Gomamon quello di Joe. Patamon quello di Tk, e Gatomon, inizialmente nemica, diventerà la compagna di Kari.

Un’avventura di formazione

La storia non differisce molto da quella di altri prodotti simili. I ragazzi, molto diversi fra loro, dovranno imparare innanzitutto a convivere, pur con i contrasti fisiologici fra caratteri tanto distanti. In seconda battuta sarà necessario entrare in simbiosi con il loro Digimon compagno. La ricerca delle Digipietre, ognuna con il nome di una qualità positiva (Coraggio, Amicizia, Amore, Affidabilità, Sincerità, Conoscenza, Speranza, infine Luce) non è che la metafora delle insidie che tutti dobbiamo affrontare nel passaggio dall’infanzia all’età adulta. I personaggi dunque cresceranno e cambieranno, acquisendo allo stesso tempo maggior consapevolezza di sé.

Digimon Adventure 2

Come possiamo comprendere dal titolo, la seconda serie si lega indissolubilmente alla prima, mantenendo due dei personaggi che abbiamo già conosciuto, Tk e Kari. I due più giovani del gruppo precedente hanno adesso tredici anni, e intorno a loro si forma la nuova squadra: Davis, il nuovo leader, Yolei e Cody. In seguito si unirà a loro Ken, che nella prima parte della serie è stato loro nemico nei panni dell’Imperatore Digimon. Anche qui si formano le coppie Prescelto-Digimon: Davis avrà al suo fianco Veemon, Yolei Hawkmon, Cody Armadillomon e Ken Wormmon. Stesse Digipietre, per diversi proprietari, ereditate dai precedenti Prescelti. Che vedremo intervenire di tanto in tanto, soprattutto dalla seconda metà della serie, pur se ormai adolescenti e con diverse occupazioni e hobby.

Digimon Tamers

Il termine inglese Tamer indica un domatore, o qualcuno che ammaestra un animale. In questo caso il Tamer è un domatore di Digimon, e i protagonisti (almeno all’inizio) sono tre: Takato, Henry e Rika, il primo di dieci anni e gli altri due tredicenni. I ragazzi non si conoscono, vivono in diversi quartieri e frequentano scuole diverse, ma hanno una cosa in comune: tutti sono appassionati del gioco di carte di Digimon, che qui è un vero show, proprio come per noi. Takato non è molto abile nel gioco, ma ama disegnare e un giorno decide di creare il suo Digimon, che chiamerà Guilmon. Per caso, il disegno finisce nel card reader che il ragazzino usa per giocare: questo contribuisce a rendere viva la creatura. Ma ciò che Takato non sa, è che altre persone possiedono già un Digimon in carne e ossa in città: e guardacaso, quelle persone sono proprio Rika e Henry.

Nel mondo reale

Una delle particolarità di questa serie rispetto alle precedenti è che la maggior parte della storia si svolge nel mondo reale, tra i palazzi di Tokyo. Soltanto nella seconda parte, il gruppo ormai ingrandito a sei elementi (ai tre si sono uniti Kazu, Kenta e Jeri, compagni di classe di Takato) si reca a Digiworld per recuperare un piccolo Digimon amico, Calumon. Nel mondo digitale incontreranno Ryo, che era già apparso in Adventure: e si unirà alla squadra la piccola Susie, la sorella di sette anni di Henry. Infine, questa serie è palesemente meno giocosa e colorata delle due precedenti, spesso con toni cupi e quasi dark.

Digimon Frontier

La quarta serie ci propone un cast tutto nuovo, formato da cinque (che poi diventeranno sei) elementi, e un’unica ragazza nel gruppo. Takuya, Zoe, J.P., Tommy, Koji (e in seguito Koichi) ricevono strani messaggi sul loro telefono, e si ritrovano alla stazione di Shibuya: qui salgono su un treno che li porterà a Digiworld. Qui c’è una sostanziale differenza con le serie precedenti, poiché non esistono Digimon compagni: sono gli stessi Prescelti a diventare i Digimon combattenti, un’evoluzione cominciata già in Tamers con la biodigievoluzione.

Il dualismo fra luce e ombra

Nella seconda parte della serie c’è un plot twist interessante. Fino a questo momento ci è stato fatto credere che Koji, il quinto Prescelto, sia figlio unico e orfano di madre. Veniamo invece a scoprire che non solo la madre è viva, ma che Koji ha un fratello gemello, Koichi, cresciuto con lei e che ignora la sua esistenza. I due gemelli ritrovati danno quindi vita, nelle evoluzioni dei loro Digimon, al perenne dualismo tra luce e oscurità. Infatti, mentre Koji combatte con le insegne della Luce, incontra per la prima volta il gemello nel corso di un combattimento con un Digimon delle Tenebre.

Digimon Savers

La quinta serie si sposta su un focus diverso, con l’intenzione di attirare una più ampia platea di pubblico. Il protagonista qui ha nome Masaru, e tutto comincia con il suo incontro con una vecchia conoscenza del mondo Digimon: il draghetto Agumon. Questo è appena fuggito dalla DATS, organizzazione governativa che cerca di nascondere al mondo l’esistenza delle creature digitali. I due finiscono con l’unirsi come squadra alla DATS, e incontrano altri compagni: per primo Touma, coetaneo di Masaru, in seguito Yoshino, maggiore di quattro anni. Anche qui i toni sono molto diversi dalle prime due serie, così come la grafica dei personaggi, e Savers rimane ancora inedita nel nostro Paese. Quanto alla scelta di Agumon come primo compagno, pare sia stata operata in seguito alle richieste di fan “nostalgici” del franchise. Ma che non sia comunque bastata per assicurare il successo.

Digimon Fusion Battles

La sesta serie ritorna per così dire alle origini, con sceneggiatura più centrata verso i più piccoli e personaggi più leggeri e colorati. Protagonisti Taiki, Akari e Zenjiro, la serie eccezionalmente si compone di tre distinti archi narrativi, ognuno con il suo titolo. Nel terzo e ultimo cambia tutto, personaggi e ambientazione, mantenendo solo Taiki.

Digimon Adventure Tri

In questo caso non si può parlare di una vera e propria serie, quanto di un reboot del primo Adventure. Trasmessa solo al cinema, si compone di sei episodi e segue la vita successiva dei primi otto Prescelti, aggiungendo il personaggio inedito di Meiko. I primi tre episodi si occupano di due coppie di personaggi ciascuno; il quarto è dedicato interamente a Sora; il quinto a Kari e Meiko, appunto; il sesto è la conclusione, e qui li ritroviamo tutti, pronti a vivere la vita da liceali e poi adulti.

Digimon Universe: Appli Monsters

Qui i Digimon vengono sostituiti da Appmon, intelligenze artificiali che vivono negli smartphone delle persone. Pur essendo virtuali, però, sono in grado di pensare e agire in autonomia, vivono in un limbo fra mondo reale e virtuale e permettono di far interagire esseri umani e sistema informatico. C’è però anche qui un nemico, di nome Leviathan, che riesce a volgere al male gli Appmon, hackerando i sistemi informatici. Compito del protagonista, Haru, con il suo Appmon Gatchmon sarà fermare il malvagio.

Digimon Ghost Game

L’ultima (per il momento) serie si svolge nel futuro, con una nuova tecnologia e i social network infestati da cosiddetti “fantasmi olografici”. Il giovane protagonista, Hiro, attiva un dispositivo di nome Digivice, e così riesce a vedere strane creature che nessun altro può scorgere: i Digimon, per l’appunto. Da questo momento in poi succederanno cose molto strane a Hiro e al suo Digimon compagno, Gammamon.

Film e merchandise

Nel Paese d’origine, sono usciti già dodici film dedicati al franchise. Soltanto otto di essi sono stati però commercializzati anche al di fuori del territorio giapponese, e fra questi c’è il primo, Digimon Adventure, ormai diventato un cult pure con la sua grafica sgangherata e la storia poco lineare. Quanto al resto, ricordiamo il gioco di carte e la sterminata lista di videogiochi, oltre a giocattoli, action figure e quant’altro dedicati a questo magnifico universo.

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