David Bowie, cantatore e attore britannico, si spegneva tre anni fa. Aveva segretamente combattutto contro un cancro.
La morte e la malattia
L’8 gennaio 2016, giorno del suo 69º compleanno, è uscito Blackstar, il suo ultimo lavoro in studio. Due giorni dopo, nella notte tra il 10 e l’11 gennaio, il cantante è morto in una località non nota ma presumibilmente in una clinica oncologica di New York. Si ipotizza che si sia avvalso di una programmata pratica di eutanasia a causa dell’irrimediabile aggravarsi di un tumore al fegato che non gli ha lasciato scampo. Aveva combattuto in gran segreto per circa 18 mesi. La notizia fu divulgata nel suo profilo Facebook ufficiale. Nei giorni successivi lo stesso produttore Robert Fox rivelò che gli aveva confidato di voler intraprendere una nuova cura sperimentale contro il cancro. Egli raccontò inoltre che solo pochi amici e i familiari erano a conoscenza della sua malattia. In ogni caso, varie persone, tra cui quelle addette alla registrazione dell’album, non erano a conoscenza della diagnosi fino al decesso dell’artista.
Blackstar
Secondo quanto affermato dal produttore Tony Visconti durante un’intervista concessa ad RS America, Bowie avrebbe tratto ispirazione dall’album To Pimp a Butterfly del rapper Kendrick Lamare. Avrebbe anche subìto l’influenza di gruppi alternative rock come i Death Grips. Visconti avrebbe inoltre dichiarato la vera natura della gran parte dei testi dei brani inediti contenuti in Blackstar, i quali farebbero riferimento alla malattia di Bowie e all’eventualità di una morte imminente. Il pubblico ha pensato che si trattasse del suo testamento spirituale, una sorta di ultimo commiato al suo pubblico.
I funerali
Molte personalità del mondo della musica hanno partecipato al lutto. Il 13 gennaio, durante un suo concerto a Los Angeles, Elton John ha interrotto la scaletta dello spettacolo per rendere omaggio alla rockstar. Il 12 gennaio anche Madonna ha voluto ricordarlo con una cover di Rebel Rebel.
Il giorno della sua morte Facebook, Instagram e Twitter registrarono in poco tempo un forte flusso di informazioni e scambi di messaggi. Milioni di fan ma anche molti esponenti della musica, dello spettacolo e della politica (tra i quali David Cameron, Ariana Grande, Brian May, Bryan Adams, Bruce Springsteen, J.K. Rowling, gli U2, Kanye West, Paul McCartney, Martin Scorsese, Barack Obama) si sono detti addolorati per la morte del cantante, lasciando dediche, messaggi di cordoglio ai familiari, fotografie e video sul web.