Il 5 dicembre del 1970 andò in scena per la prima volta una delle opere teatrali più famose e conosciute di Dario Fo: Morte accidentale di un anarchico.
Dario Fo ricopre un ruolo fondamentale nel panorama artistico e letterario italiano: drammaturgo, artista, scrittore e vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1997.
Il tema principale è quella di una morte solo apparentemente accidentale dell’anarchico Giuseppe Pinelli. L’uomo era morto il 15 dicembre del 1969, cadendo dalla finestra del quarto piano della Questura di Milano, durante un interrogatorio.
Il caso venne inizialmente archiviato come un malore accidentale. L’inchiesta produsse una campagna politica particolarmente accesa che portò alla morte del commissario Luigi Calabresi. Per evitare censure e altre restrizioni, Fo ambientò la commedia negli Stati Uniti.
La commedia inizia con l’arresto da parte del commissario Bertozzo di un Matto, malato di istriomania, il bisogno di fingere di essere altre persone. L’uomo entra in possesso di alcuni documenti sulla morte di un anarchico. Il Matto farà così credere di essere un ispettore del ministero e, grazie a svariati sotterfugi, riuscirà a far ammettere le contraddizioni irrisolte del caso.
Il Matto sarà riconosciuto solo da Bertozzo e questo da il via alla commedia degli equivoci: nessuno crede a Bertozzo, il Matto continua a fare il suo doppio gioco e inganna i presenti fingendosi anche un vescovo.
Dopo un’altra serie di eventi e la pressante presenza di una giornalista che stava indagando sugli eventi, anche il Matto cadrà giù dalla finestra, proprio come era successo all’anarchico. La giornalista si convince che l’evento poteva davvero essere accidentale, per poi ricredersi ancora una volta.
Le vicende si concludono con l’arrivo del vero ispettore del ministero e con la consapevolezza da parte dei presenti che dovranno ricominciare nuovamente da capo.
In realtà esiste anche un finale alternativo: invece di essere defenestrato, il Matto svelava ai restanti protagonisti i reali avvenimenti sulla morte dell’anarchico facendo così emergere, finalmente, la verità.