Compie 50 anni il primo album da solista di Rod Stewart

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Già noto nell’ambito del panorama della musica Rock britannica per essere stato prima di allora cantante del Jeff Beck Group, Roderick David Stewart (detto “Rod”), nato a Londra il 10 gennaio 1945 in una famiglia di origine scozzese, registra, durante l’estate del 1969, il suo primo album solista “An Old Raincoat Won’t Ever Let You Down”.

Il 1969 è un anno di fondamentale importanza (anche) per quanto riguarda il Rock, essendo l’anno del Festival di Woodstock e l’anno di pubblicazione di dischi ritenuti autentiche pietre miliari come “Led Zeppelin I” e “In the Court of the Crimson King”. Nel mese di giugno di quell’anno, la carriera di Rod Stewart conta il suo contributo a due dischi del Jeff Beck Group, “Truth” e “Beck-Ola”, nei quali elemento di notevole pregio è la combinazione tra la formidabile chitarra di Jeff Beck e la voce di Stewart, ruvida, struggente e molto espressiva. Inoltre, in quello stesso periodo, sta iniziando la carriera dei Faces, gruppo in cui Rod sarà cantante e frontman, al fianco del chitarrista Ronnie Wood, suo grande amico e collega già nel Jeff Beck Group.

La copertina dell’album “An Old Raincoat Won’t Ever Let You Down”

L’esordio solista di Stewart, pubblicato verso la fine del 1969 negli Stati Uniti con il titolo “The Rod Stewart Album” e in patria all’inizio del 1970, unisce diversi generi tra i quali Rod ama spaziare, come il rock, il folk ed il country blues. Il disco si apre con una reinterpretazione di un celebre brano dei Rolling Stones, “Street Fighting Man”, che mostra subito il lato più rock del cantante. A seguire, una bella versione di “Man of Constant Sorrow”, una canzone folk pubblicata per la prima volta da Dick Burnett nel 1913 e poi ripresa da numerosi artisti tra i quali anche Bob Dylan. È quindi la volta di “Blind Prayer”, altro brano attraverso il quale Rod mostra molto bene le sue capacità e la sua voce caratteristica. A chiudere il lato A del vinile è “Handbags & Gladrags”: si tratta di una canzone scritta nel 1967 da Mike d’Abo, cantante dei Manfred Mann, e registrata inizialmente da Chris Farlowe, altro talentuoso cantante inglese. La versione di Stewart è stata successivamente pubblicata come singolo nel 1972 (con “Man of Constant Sorrow” sul lato B) raggiungendo una buona posizione nella classifica musicale Billboard Hot 100, e nel corso del tempo è stata inclusa in diverse raccolte e antologie che ripercorrono la lunga carriera del cantante. Nel 1993, lo stesso Rod ha registrato una versione live di “Handbags & Gladrags” per MTV Unplugged, poi inserita nell’apprezzato album dal vivo “Unplugged…and Seated”. Apre il lato B del vinile la title track “An Old Raincoat Won’t Ever Let You Down”, dal ritmo accattivante, seguita da “I Wouldn’t Ever Change a Thing” e da “Cindy’s Lament”. A chiudere l’album è “Dirty Old Town”, un piacevole brano folk scritto da Ewan MacColl nel 1949.

In questo primo disco di Rod Stewart da solista suonano molti musicisti di talento, alcuni dei quali hanno negli anni raggiunto una notevole fama, come Keith Emerson, leggendario compositore,  tastierista, pianista e membro fondatore degli Emerson Lake & Palmer. Vi è inoltre il batterista Micky Waller, membro del Jeff Beck Group insieme a Rod. Vi sono anche il pianista Ian McLagan, componente prima degli Small Faces e poi dei Faces, e Ronnie Wood.

L’anno successivo, il 1970, accresce ulteriormente la fama di Stewart, sia grazie alle travolgenti performance con le quali il cantante conquista il pubblico durante i concerti con i Faces, sia grazie a dischi da solista ben riusciti come “Gasoline Alley”, contenenti qualche brano già collaudato e coinvolgenti ballate folk-rock.

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