Salve! Forse non tutti ricorderete il cartone animato di cui andremo a parlare oggi, ma anche se da tempo è stata smessa la trasmissione (anche se ritorna di quando in quando su Rai Gulp) conserva ancora una certa nicchia di pubblico. Vediamolo insieme.
Code Lyoko è un cartone animato la cui prima messa in onda in Italia risale al 2003. I creatori sono Thomas Romain e Tania Palumbo, e diversamente da tutti quelli visti finora è nato ed ambientato in Francia, in un liceo inesistente dal nome Kadic, pare fuori Parigi. Protagonisti un gruppo di ragazzini, ognuno con una sua caratteristica e peculiarità.
Nel primo episodio, diviso in due parti nel nostro Paese e curiosamente spacciato come flashback alla fine della seconda stagione, incontriamo il giovane Jeremy Belpois, studente appunto della Kadic. Tredici anni, capelli biondi e occhiali Jeremy è il classico intellettuale, e quando lo vediamo la prima volta si sta aggirando nel bosco fuori dai cancelli della scuola, alla ricerca di pezzi meccanici per un progetto scolastico. In mezzo al bosco, scopre una vecchia fabbrica (questa sì, esistente anche se ormai demolita) e all’interno un vecchio computer, alimentato da una barra al selenio. Una volta acceso (da allora sarà il “supercomputer”) si rivela abitato da una strana ragazza, inizialmente da Jeremy chiamata Maya, con capelli rosa e orecchie da elfo. Maya vive in un mondo virtuale di nome Lyoko, ma non sa dire chi lo abbia creato né perché si trovi lì. Oltretutto, insieme a lei è presente anche un virus, X.A.N.A., che per qualche motivo sembra darle la caccia.
Da questo momento, l’obiettivo di Jeremy sarà innanzitutto scoprire quanto più possibile su questo mondo parallelo, e poi trovare il modo di portare Maya nel mondo reale.
La prima persona a scoprire il suo segreto è Ulrich Stern, un suo compagno di classe. Si aggiungerà poi Odd Della Robbia, appena arrivato a scuola e nuovo compagno di stanza di Ulrich. E infine Yumi Ishiyama, maggiore di un anno, talentuosa studentessa che pratica il karate. I ragazzi scoprono alla fabbrica degli scanner in grado di mandarli su Lyoko come guerrieri per proteggere la giovane Aelita (questo il suo vero nome) e da allora saranno chiamati proprio così, i Lyoko Warriors.
Dalla seconda stagione si scopre che Aelita non è un’intelligenza virtuale, ma la figlia del creatore di Lyoko, il professor Hopper, e che lui ha creato anche X.A.N.A.: ma ha poi perso il controllo di quest’ultimo, per di più c’erano degli strani personaggi troppo interessati alle sue ricerche. Nove anni prima aveva deciso dunque di rifugiarsi su Lyoko con la figlia allora dodicenne. Lui però era scomparso, la memoria di Aelita si era cancellata e lei si era risvegliata sola su Lyoko… nel momento in cui Jeremy aveva acceso il supercomputer.
Sempre dalla seconda stagione entra in scena il personaggio di William Dunbar, che dopo un periodo di sudditanza a opera di X.A.N.A. (terza stagione) entra a far parte a pieno titolo della squadra (quarta e quinta stagione).
Le stagioni arrivate ad oggi sono quattro, ma nel 2012 ne è stata annunciata una quinta, chiarendo che si sarebbe trattato di un live action. Anche questa serie è stata doppiata e mandata su Rai Gulp nel 2013, ma pare non abbia riscosso molto successo fra i fan “storici” dello show, sembrando a tratti troppo slegata dalle precedenti.
Per quanto riguarda la storia di Code Lyoko, in Italia sono usciti anche dei libri, quattro per la precisione, per la Casa Editrice Il Battello a Vapore. L’autore figura essere proprio Jeremy Belpois, ma pare che dal secondo volume in poi le storie differiscano completamente.
Ultime considerazioni. Come serie animata è decisamente ben fatta, poiché tocca anche temi importanti come l’amicizia in primis, l’onestà, la lealtà, i rapporti con i genitori ma anche più adulti, come l’inquinamento ambientale e l’influenza di Internet sulla nostra vita e sulla società. Per quanto riguarda la parte virtuale, ossia quella dei combattimenti su Lyoko la grafica virtuale è incredibile, e migliora di serie in serie. Un prodotto, insomma, apparentemente per bambini ma che sa in maniera semplice spiegare anche argomenti più seri.
Di colonne sonore ne esistono due versioni, una in francese e una in inglese. Qui sotto vi linko entrambi i pezzi, e chissà che qualcuno di voi non abbia voglia di dare un’occhiata a questa opera, forse meno conosciuta di altre ma con un suo potenziale.
https://www.youtube.com/watch?v=1rzmVDQxYvQ
https://www.youtube.com/watch?v=gUHejU7qyv8