Ricorreva proprio ieri, due novembre 2020, una giornata importante. Una di quelle tradizioni che vengono tramandate alle generazioni, nonostante lo scorrere degli altri. Tuttavia, non passa istante nel quale la memoria di questo giorno non venga vissuta. Non a caso, chi lascia la Terra continua comunque a vivere insieme a coloro che restano. Si crea una sorta di convivenza tra la vita e la morte, come se queste potessero coesistere senza alcun problema. Fin da bambini, la morte ci risulta pressoché incomprensibile. Perlomeno, fino a una certa età. La differenza tra un viaggio e la morte, si comprende nel momento in cui si nota una peculiarità importante. Dalla morte non si torna. Chi muore intraprenderà una tratta di sola andata. A capovolgere il significato del non ritorno ci ha pensato la Pixar, con il suo film animato Coco.
Qual è la trama di Coco?
Coco si svolge in Messico, durante el dia de los muertos. Quello che noi chiamiamo il giorno dei morti, nella cultura messicana è una celebrazione della vita. Miguel è un ragazzo di dodici anni. La sua passione è la musica. Peccato che egli viva in una famiglia di calzolai, e i suoi parenti vogliono che questa diventi anche la professione del piccolo di casa. All’interno di quelle mura domestiche vige un odio nei confronti della musica. Da qui, deriva la sofferenza di Miguel e gran parte della trama di Coco. Miguel è in bilico tra il rispetto dei suoi parenti e la realizzazione del sogno. Durante el dia de los muertos, qualcosa d’insolito accade. Insieme al suo cagnolino Dante, il ragazzo intraprende un viaggio negli inferi. Qui, qualcuno lo libererà in cambio della promessa di non cadere nell’oblio. Da qui, nasce la magia di Coco.
Chi è il vero protagonista del film?
Come avrete notato, il ragazzo protagonista delle vicende descritte si chiama Miguel. Da dove deriva, dunque, il nome del film? Coco, detta anche mamma Coco, è la bisnonna del dodicenne. Si tratta di una donna anziana, che trascorre gli ultimi periodi di vita che le rimangono su una sedia a rotelle. Non parla, sembra non comprendere il circostante. Tuttavia, ascolta. Anzi, è l’unica persona alla quale Miguel si può rivolgere, senza paura di essere deriso o giudicato. Mamma Coco è la vera protagonista, l’anima dell’intero film. Affetta dal morbo di Alzheimer, la donna sembra rappresentare l’anziana signora priva d’autonomia, della quale ci si deve costantemente prendere cura. Eppure, malgrado la sua condizione, mamma Coco riuscirà a salvare la situazione che fa da colonna all’intero film. Sarà proprio lei a scardinare quell’odio per la musica che contraddistingue la famiglia.
Grazie alla sua figura, la Pixar gioca con i sentimenti e le emozioni degli spettatori. Quando Miguel si trova negli inferi, nota alcune anime che si stanno deteriorando. Tra queste, troverà proprio il suo trisavolo, ossia il padre di mamma Coco. Lo sfaldamento del loro organismo fittizio è causato dall’oblio. Nonostante essi siano morti, la loro anima rimane comunque intatta finché qualcuno sulla Terra continua a ricordarli. A causa della sua malattia, mamma Coco si sta dimenticando del suo papà. E non vi è nessun’altro vivente che voglia ricordarlo. Grazie a Miguel e alla forza della musica, quest’ambiguo personaggio, verrà nuovamente custodito da mamma Coco. Ed ecco che da un’anziana signora, la vera protagonista del film ritorna bambina, tra le braccia del suo papà.
Ricordami
“Remember me
Though I have to say goodbye
Remember me
Don’t let it make you cry
For ever if I’m far away
I hold you in my heart
I sing a secret song to you
Each night we are apart
Remember me
Though I have to travel far
Remember me
Each time you hear a sad guitar
Know that I’m with you
The only way that I can be
Until you’re in my arms again
Remember me” Dalla versione originale di “Coco”
Quella sovrastante è la versione originale della canzone portante del film. “Ricordami”, “ripensa a me”, è il grido di questo cartone. L’importanza della memoria è una delle caratteristiche fondamentali dell’umanità. E’ solo attraverso il ricordo dei fatti e delle persone, che si può costruire il futuro. Senza contare il fatto che ogni vita è degna di essere ricordata. Mamma Coco è la dimostrazione che neanche una malattia così aggressiva come l’Alzheimer può cancellare il valore di una persona. Nemmeno quando quest’ultima viene spogliata delle sue vesti vitali, per essere rivestita da abiti troppo stretti per essere ricuciti a pennello, seguendo le curve del corpo umano. Ecco perché Coco rappresenta uno dei più profondi film animati che la Disney Pixar abbia mai creato.