Ci sono rumors sui Clockers, qualcuno lo da per scontato, qualcuno tira il freno a mano e invita all’attesa. Una delle migliori espressioni del Southern Rock versione: Spaghetti Southern Rock come furono definiti in passato, sembra pronta a preparare altro, quindi siamo corsi immediatamente ai ripari chiedendo a Ray D’antoni (Fabio Fiorina) leader band chiarimenti e news.
Clockers: il ritorno con nuovo album e tour?
Bentrovato a Ray D’antoni o Fabio Fiorina?
R-Ti rispondo in tutti e due i casi. (risate)
Allora Ray, ci sono dei rumors che vi vedrebbero in procinto di preparare un nuovo album e un tour?
R- Si abbiamo sentito le stesse voci. Per me è sempre preoccupante sentire le voci (ancora risate)
Quindi confermi?
R- Di aver sentito le voci sicuramente si (risate). Vedi Filippo, muovere una macchina simile non è molto semplice, soprattutto se deve essere rimessa in moto completamente. Anche le dinamiche personali sono mutate. Sono mutati i rapporti tra di noi, le priorità e le personalità. Nella nostra carriera ci è stato chiesto di tutto, soprattutto da Love and Dirty Roads in poi. Abbiamo sempre fatto tanto e tanto ci siamo impegnati a fare, spesso senza riserve e senza un finale in vista. Ci è stato chiesto di aprire a Knopfler, agli America ai Blackcarry Smoke, il nostro tour Love and Dirty Roads è stato memorabile, ma come ripeto le dinamiche del gruppo e quelle personali erano completamente diverse.
Tu sei un artista solista da circa dieci anni, tolte alcune apparizioni in concerti di beneficienza, che hanno visto una piccola reunion dei Clockers, per il resto ti sei mosso da solo e anche molto bene: album solista, libri, giornalismo e teatro, ti senti definito?
R- Credo di muovermi bene da solo. Molte delle mie necessità artistiche spesso istintive, direi da consumare all’istante, forse questo è il motivo per cui io preferisca la poesia ad altro. La poesia è immediata come una candela che brucia dai due lati, no ti dà tempo per riflettere o strutturarla, in definitiva è una fiammata che ti divora in un attimo. Sto lavorando ad un disco live solista, lo sto registrando alla radio in cui faccio lo speacker. Ho appena aperto una società editoriale con altri colleghi la ArtoWork, sto progettando insieme alla mia compagna un’altra società che si occupa di eventi, il mio lavoro da giornalista, come ben sai è al top in questo momento, non vedo cosa dovrei desiderare di diverso.
La vita dei Clockers dipende da te, pensi di farli vivere ancora?
R- Ti dovrei rispondere alla maniera di Califano: “Non escludo il ritorno”, ma in realtà io sono paradossalmente un pochino più pratico. In questo momento vedo la mia carriera serena, lanciata in avanti verso il futuro. Anche se non sono sposato, vivo una meravigliosa storia d’amore con la mia compagna e mi sento più marito e padre che mai. Adoro vivere le mie cose con lei, dà senso alle mie cose. Ripeto, i Clockers sono come un treno che non ha fermate, negli anni sono scesi e saliti molti personaggi, di alcuni di loro non ricordo neanche il viso e a stento ricordo il nome. Qualche giorno fa armeggiavo con alcune foto e c’erano delle persone con me, di loro ricordavo il volto ma non il nome. Troppo rumore, troppa gente, troppo disordine. Amo quello che faccio e mi sto impegnando affinché la mia vita artistica sia limpida, istantanea, senza compromessi e sicuramente da poter condividere con la mia compagna. Sarebbe sicuramente importante un nuovo disco con i Clockers? Non so che dire! Quando? Come? Dove? Abbiamo tutti vite diverse e la mia, questa che sto vivendo ora è adorabile e voglio viverla senza crearmi disagi.
Si parla comunque di un disco nuovo, un live in Europa e un gran finale in Asia, non ti fa gola neanche un po’?
R- Come ti dicevo ho una bella vita ora, mi piace quello che sono e molto del merito va proprio alla mia compagna. Prima mi hai chiesto se mi senta definito, la mia risposta è: completamente! Non penso ai Clockers penso a scrivere una canzone dopo l’altra, un articolo dopo l’altro. Penso a progettare un evento con la mia compagna, penso a crescere con lei, con i nostri ragazzi e all’interno della mia vita artistica. Se ci sarà qualcosa da fare con i Clockers e se sarà confacente al mio stile di vita e alla possibilità di condividerlo che la mia compagna e figli allora lo terrò in considerazione. Per ora penso solo ad essere un compagno, padre, artista, giornalista e colleghi di chi si è messo in gioco con me. Di tanto in tanto i vecchi allori devono essere lasciati dove sono, per far entrare l’uomo nuovo si deve lasciar andare il vecchio.