Mentre nel 2020, i cinema e i teatri hanno chiuso i battenti per rigide misure di allontanamento sociale, la cultura ha reagito con mezzi di adattamento. I festival cinematografici hanno optato per il digitale (tranne Venezia), i team di produzione in ritardo hanno trovato soluzioni alternative e, naturalmente, il Far Out Film Club è stato lanciato nel tentativo di offrire un momentaneo periodo di evasione.
Ch ha soddisfatto la richiesta di film?
Dominato dalle versioni della piattaforma di streaming quando Netflix su tutti, l’industria cinematografica è sostenuta anche da progetti di artisti del calibro di Christoper Nolan, Francis Lee, David Fincher, Brandon Cronenberg e molti altri nomi di spicco del cinema. Da poco e uscito sempre sulla piattaforma Netflix The Midnight Sky di George Clooney, e come detto in un precedente articolo, Netflix potrebbe avere il record di film con candidature all’Oscar. Questi sono i grandi nomi, ma alcuni buoni film non riescono ad attirare l’attenzione del pubblico. Ecco alcuni esempi degni di nota dell’anno passato. (Cinema 2020)
Quali sono alcuni film di buona qualità che possiamo aver perso?
Gaza, Mon Amour (Tarzan Nasser, Arab Nasser)
Co-diretto dai fratelli gemelli Arab e Tarzan Nasser, Gaza, Mon Amour è una storia d’amore comica. Issa (Salim Dau) è uno scapolo sulla sessantina, un pescatore che vive con sua sorella. La sua vita consolidata cambia quando si innamora di una donna della sua età, Siham (Hiam Abbass di Blade Runner 2049), una vedova che vive con sua figlia adulta. Gli sforzi di Issa per il corteggiamento sono complicati dall’opposizione della famiglia, dai disordini politici nella regione.
Shadow In The Cloud (Roseanne Liang)
Questo dramma horror della talentuosa regista Roseanne Liang è un film ben fatto, ben recitato, con un ritmo e una suspense straordinari, e una trama che si snoda gradualmente piena di sorprese. La trama: un aereo americano della seconda guerra mondiale viene imbarcato da una donna misteriosa (Chloe Grace Moretz) che trasporta un carico top-secret, la cui vera identità e scopo vengono lentamente rivelati.
Memory House (João Paulo Miranda Maria)
Il film è in parte dramma, in parte fantasia. Cristovam (Antonio Pitanga) è un brasiliano nativo che lavora in una fabbrica, incontrando disprezzo ed esclusione a causa della sua razza disprezzata, nonché condizioni di lavoro ingiuste, che sopporta stoicamente. Quando scopre una casa abbandonata in campagna, la trova piena di oggetti stranamente familiari che riguardano il suo passato e la sua eredità. Man mano che oggetti più significativi sembrano apparire come per magia, i suoi ricordi si risvegliano e viaggia mentalmente nel suo passato e si ribella al suo degrado. Una storia strana, inquietante ma con un tono distintivo. (Cinema 2020)
The Assistant (Kitty Green)
Il primo lungometraggio dell’ex documentarista Kitty Green conserva alcune delle qualità di un documentario, in particolare un’esposizione sulle molestie sul posto di lavoro, ma con più profondità di quanto un documentario potrebbe fornire. Il film segue l’assistente esecutivo Jane (Julia Garner) nel corso di una giornata nel suo ufficio. Mostrato dal punto di vista di Jane, il film rivela gradualmente le ingiustizie e gli abusi diretti dello staff esecutivo e, cosa più importante, delle strutture che li rendono possibili.
Beanpole (Kantemir Balagov)
Vincitore di numerosi premi, tra cui quello del miglior regista a Cannes, Beanpole di Kantemir Balagov (pubblicato come ‘Dylda’) è un ritratto toccante, spesso oscuro e cupo delle vite di due giovani donne nella Leningrado del secondo dopoguerra, che lottano per superare gli effetti del guerra e i propri traumi personali. Senza essere graficamente violento, il film cattura la sofferenza dei personaggi e le conseguenze a volte terribili, in un modo che è spesso doloroso da guardare. Toccante. (Cinema 2020)
True Mothers (Naomi Kawase)
L’ultimo film dell’affermata regista giapponese Naomi Kawase, distribuito come Asa Ga. La trama: Una coppia infertile è felice quando è in grado di adottare un bambino. Accanto al loro racconto, ci vengono mostrate le esperienze della madre naturale del bambino, una ragazza adolescente sotto pressione per rilasciare suo figlio in adozione. I due alla fine si incontrano, e le loro affermazioni contrastanti e i tentativi di compromesso costituiscono la seconda metà del film.
The Inconvenient Indian (Michelle Latimer)
Il libro bestseller di Thomas King, The Inconvenient Indian, è adattato con grande maestria dalla regista Michelle Latimer, in un documentario che ha vince il premio People’s Choice al Toronto Film Festival. Inconvenient Indian è un viaggio nella mente del famoso intellettuale e narratore indigeno canadese, Thomas King. Il film segue la voce di King in un viaggio nel tempo – ieri, oggi e domani – illuminando il suo “curioso racconto dei nativi del Nord America”.
Shiva Baby (Emma Seligman)
Questo lungometraggio d’esordio della giovane regista Emma Seligman è stato ben accolto durante i suoi festival cinematografici internazionali. Trama: una giovane donna, Danielle (Rachel Sennott), partecipa a un funerale di famiglia. Nel corso del pomeriggio, i segreti più oscuri e i vergognosi fallimenti di Danielle vengono gradualmente svelati.
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