Charlie Chaplin, Sir Charles Spencer “Charlie” Chaplin, nacque oggi, 16 aprile del 1889. La sua non fu una vita lineare, ma dovette combattere fin da bambino con alcuni spettri oscuri.
La malattia mentale della madre, l’alcolismo del padre, tutti elementi che segnarono il piccolo Charlie e suo fratello (più grande di 4 anni).
La madre era una cantante di medio livello, si esibiva in un locale piuttosto malfamato frequentato da militari dalla rissa facile. Una sera mentre si stava esibendo perse la voce, cosa non gradita dagli spettatori che iniziarono a protestare lanciando ogni cosa. Il proprietario del locale, ebbe un lampo di genio, prese il piccolo Charlie e lo fece esibire. Questo fu il punto d’inizio, la scintilla che fece scattare nel bambino quella passione per la recitazione che lo ha portato ad avere il successo di cui, ancora oggi, se ne parla.
Purtroppo la salute mentale di sua madre la costringeva ad entrare spesso in un istituto psichiatrico, fin quando un giorno, entrò e non ne uscì.
Ma questa madre così fragile, nei suoi momenti di lucidità era una donna meravigliosa, spesso prendeva i suoi due bambini, li portava alla finestra e gli faceva osservare le persone. Faceva porre lo sguardo sui gesti, sulla posizione del corpo, lo sguardo, ed è da qui che Charlie imparò l’empatia, la compassione, la sensibilità, che riverserà poi nei suoi personaggi.
La giovinezza sarebbe un periodo più bello se solo arrivasse un po’ più tardi nella vita.
Charlie Chaplin e Charlot
Sono molti i film prodotti, diretti ed interpretati da Charlie Chaplin, ma sicuramente uno dei personaggi che è nel cuore di molti, è lui, Charlot.
Un omino buffo con bombetta, camicia bianca, giacca nera di taglia più piccola, camminata morbita con piedi ad “oca”, ed un bastone.
Charlot nacque da Chaplin e Mack Sennett nel 1913, l’intenzione era quella di creare un personaggio comico che usasse il suo corpo piuttosto che la voce. Uno dei film più conosciuti ed apprezzati è “Tempi Moderni” seppure fosse una pellicola dove era presente il sonoro, Charlot era muto.
Un corpo che parlava, e lo faceva davvero molto bene. La sua mimica facciale, la sua gestualità, la sua camminata, l’abbigliamento, con l’inseparabile bombetta, il gilet più piccolo con il bottone che tirava, i pantaloni molto larghi, e la camminata fluida con le ginocchia piegate e quelle scarpe enormi.
In sostanza un clown rosso (detto anche augusto). Nei sui film c’era tutto, c’era il personaggio austero e rigoroso (inquadrbile nel clown bianco), c’era Charlot, pasticcione, simpatico e dolce (appunto il clown rosso). i suoi film erano uno spettacolo tragicomico.
Ma uno in particolare ha conquistato davvero molto il pubblico, Il Monello. Un film struggente del 1921, il primo vero lungometraggio di Charlie Chaplin. La trama narra dello scoppio della prima guerra mondiale, segnata dal dramma di migliaia e migliaia di orfani, Jackie Coogan (il Monello) commuove con il suo personaggio di bambino povero, abbandonato, desideroso di affetto e al tempo stesso pieno di vita, di intraprendenza e di speranza nel futuro.
Lui si occuperà del povero orfano. E solo al nominare il film o il nome di Charlot, sale un brivido dietro la schiena, il senso di melanconia arriva regalandoci ricordi che quel film, per chi è natotra gli anni ’70 ed ’80 resta un classico natalizio, che porta con se quell’alone di tristezz del periodo della guerra, ma anche l’inarrestabile voglia di vivere.
Per concludere la celebrazione della sua nascita, propongo una sua poesia:
“Vivi“
Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatto amici per l’eternità.
Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto.
Sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie, tante.
Ho vissuto d’amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte!
Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto. Ho telefonato solo per ascoltare una voce.
Io sono di nuovo innamorato di un sorriso.
Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e… ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere)…
Ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca…
E anche tu non dovrai stancartene. Vivi!
È veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perché il mondo appartiene a chi osa!
Charlie Chaplin