Cassadritta trasforma la periferia in fumetto

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Cassadritta è il nuovo e rivoluzionario fumetto di Roberto Grossi, il cui scopo è quello di trasmettere un messaggio attraverso uno sguardo al passato.

Cassadritta quale è il messaggio del fumetto?

Nella letteratura dell’antica Grecia si leggevano molto le favole, le cui parole finali erano sempre “La favola insegna che” e viene da pensare che tutte le storie hanno una morale. Che cosa ci può insegnare quindi un fumetto? o meglio Cassadritta? la risposta potrebbe essere: “ci spinge a guardare al passato”. Cassadritta infatti ci porta nella periferia Romana dei primi anni Novanta, raccontandoci dei Rave. Luoghi di incontri, spesso illegali, dove i giovani si riunivano per ballare, stare insieme e scatenarsi fino alle prime luce dell’alba. Ma non solo, Grossi ci mostra come questi incontri fossero più di un semplice evento ludico, ma veri e propri luoghi dove nasceva uno spirito di ribellione sociale. Cassadritta illustra con le sue immagini i rave come un vero e proprio movimento politico contro le convenzioni sociali. Troviamo infatti immagini dure, forti, rappresentazioni di lotte sociali, tra i giovani che si sono sentiti rubare il futuro e una società immobile al cambiamento.

La rivoluzione sociale raccontata nel fumetto

Cassadritta potrebbe non essere definito un fumetto per ragazzini, i protagonisti infatti sono inclini alla droga, alla lotta, ma tutto per un senso di ribellione alla società. La costruzione prende forma nelle illustrazioni, dove giovani ragazzi e ragazze si recano un sabato sera in vecchi capannoni abbandonati, per riunirsi lasciando andare il mondo esterno. Lottano per affermare quello che sono non accettando la vita di periferia senza sogni nella quale sono nati, provano quindi droghe e ballano fino allo sfinimento. Il tutto accompagnato in Cassadritta da una musica a tutto volume che raggiunge i 200 bpm. Traspare nelle immagini voglia di unione, di divertimento e di balli. Una rappresentazione che forse più che mai ci è facile comprendere dato il periodo Covid che il mondo sta attraversando. Le realtà raccontate in Cassadritta sono rappresentazioni dei primi anni Novanta, riferite al passato, ma forse rimane da pensare che non siano neanche troppo diverse da quelle odierne. In un oggi dove la lotta sociale per l’affermazione e il miglioramento è sempre presente, soprattutto nelle periferie.


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