Cannes: Unclenching the Fists farà il suo esordio nella sezione Un Certain Regard. L’avvincente debutto cinematografico della giovane regista russa: un racconto famigliare intenso, immerso nel panorama di regioni poco raccontate della Russia.
Di cosa parla Unclenching the Fist
Ossezia, Caucaso del Nord. Zaur, uomo e padre severo, si è trasferito insieme ai figli Ada, Akim e Dakko a Mizur, in una piccola e sperduta cittadina mineraria. In bilico tra le indecisioni sul futuro dei figli e la rigidità dell’uomo, la vita scorre non senza difficoltà. Il ritorno del primogenito, precedentemente fuggito dal padre per lavorare a Rostov, riporterà alla luce i traumi inespressi che hanno coinvolto la famiglia.
Cannes: Unclenching the Fists-Kira Kovalenko
“La fonte d’ispirazione per creare questa storia è stata una frase tratta dal romanzo ‘Non si fruga nella polvere’ (Intruder in the Dust) di William Faulkner, secondo cui pochi di noi possono resistere alla schiavitù, ma nessuno può resistere alla libertà”, ha detto Kira Kovalenko. Il suo film è inserito nella sezione “Un Certain Regard”.
I suoi inizi
Kira Kovalenko è stata allieva di Aleksandr Sokurov, maestro del cinema capace di indagare gli angoli più oscuri e reconditi dell’esistenza umana. Il suo film di debutto “Sofichka”, basato sull’omonimo racconto di Fazil Iskander, è stato presentato al Tallinn Black Nights Film Festival 2016.
Cannes: Unclenching the Fists-Rodnyansky
Secondo Rodnyansky, “Unclenching The Fists” è un “lavoro audace e inaspettatamente maturo che combina una profonda comprensione della psicologia umana e l’evidente talento artistico dell’autore. Si tratta di un film insolito in quanto accende i riflettori sull’Ossezia del Nord, precedentemente inesplorata nella cinematografia e fino a poco tempo fa una terra incognita”.