Alessandro Borghi vince il David di Donatello come miglior attore protagonista per “Sulla mia pelle”, il film sul caso di Stefano Cucchi.
A sette mesi dall’uscita nelle sale e su Netflix del film “Sulla mia pelle” – diretto da Alessio Cremonini – Alessandro Borghi torna a far parlare di lui e di Stefano Cucchi. È infatti Borghi a vincere il David di Donatello come miglior attore protagonista in una lunga dedica a Cucchi, alla sua famiglia e a tutta l’umanità. Sul palco a consegnare il premio della 64esima edizione l’attrice americana Uma Thurman.
Una storia che fa urlare
Quella di Cucchi è una storia conosciuta, una storia sofferta, una storia che ha fatto arrabbiare, innervosire, che ha fatto perdere fiducia nei confronti di quelle persone che dovrebbero prendersi cura di noi e dei nostri cari quando noi non ne abbiamo più le possibilità. Una storia capace dunque di mettere i brividi e il film di Cremonini non ha risparmiato nessuno di questi sentimenti. La sua verità e il suo realismo sono stati disarmanti, lasciando lo spettatore stretto davanti allo schermo con il cuore in mano, il sospiro affannoso e al tempo stesso un potente desiderio di alzarsi dalla poltrona e urlare.
Un tentativo di restituire un briciolo di giustizia a Stefano
Il lavoro che il regista ha fatto insieme ad Alessandro Borghi è stato quello di ridare una voce a chi dieci anni fa non l’ha avuta, quel tentativo di “restituire anche solo un briciolo di giustizia a Stefano” scriveva Borghi sul suo profilo Instagram il 25 luglio 2018 in attesa dell’uscita della pellicola; e di seguito aggiungeva: “[Cucchi] è stato al mio fianco in questi mesi, e lo sarà in quelli che verranno.” Parole che dimostrano la capacità di un attore di andare oltre il suo lavoro, oltre un copione e una serie di buttate, quello di un vero attore che diventa lui stesso personaggio sentendo quella storia e quella vita dentro e sulla sua pelle, appunto.
Ed è proprio attraverso gli occhi pieni di rabbia, la voce rotta e la postura sofferente di Borghi che l’anima di Stefano si è insinuata dentro di noi, oggi come allora.
“Questo premio è di Stefano Cucchi”
La vittoria di ieri sera Borghi l’ha dedica a lui, all’altra metà che per tutti quei mesi ha mostrato alla camera, un premio dedicato interamente a Stefano Cucchi.
“Alla famiglia Cucchi per essersi fidati di me” – ringrazia Alessandro Borghi nel suo discorso, e poi aggiunge: “Questo premio è di Stefano Cucchi, ed è un premio che voglio dedicare agli essere umani e all’importanza di essere considerati tali a prescindere da tutto.”