Beryl Cunningham: addio a un’icona degli anni 70

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Se siete appassionati di cinema anni Settanta vi ricorderete di lei: Beryl Cunningham, attrice e modella di origini giamaicane, è morta lo scorso 11 dicembre a 75 anni.

Chi era Beryl Cunningham?

Classe 1946, era nata a Montego Bay, in Giamaica appunto. Il suo Paese però le stava stretto, e lo lasciò presto per cercare avventure a Londra. Un servizio fotografico senza veli per la rivista Playmen fece la sua fortuna: fu notata da un produttore italiano, che le propose un ruolo per il film Le salamandre, diretto da Alberto Cavallone. Era il 1969: ma il suo vero pigmalione doveva ancora arrivare.


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L’incontro con Piero Vivarelli

Prima dell’incontro che le avrebbe cambiato la vita, Beryl Cunningham prese parte ad un totale di cinque film in due anni, diretta da registi come Michele Lupo, Umberto Lenzi e Duccio Tessari. Ed ecco l’arrivo di Piero Vivarelli, che le propose la pellicola con cui sarebbe rimasta impressa nella memoria collettiva.

Il Dio Serpente

Il melodramma erotico girato a Santo Domingo vedeva nel cast anche l’astro nascente Nadia Cassini, sogno degli italiani, e l’attore di colore Evaristo Marquez. Beryl Cunningham vestiva i panni di una giovane dominicana che iniziava la protagonista (Nadia Cassini) ai riti voodoo. Gran parte del successo del film, tuttavia, era da attribuirsi alla colonna sonora, firmata da Augusto Martelli.

Lavori successivi

Nel 1972 Beryl Cunningham aveva sposato Vivarelli, ed egli l’aveva lanciata nel mondo della musica con discreto successo: e fece anche un tentativo di rilanciarla con un nuovo film, Decamerone nero. Nel corso degli anni Settanta continuò a lavorare in diversi film, diretta anche in un’occasione da Ettore Scola (la pellicola era Brutti, sporchi e cattivi, nel 1976). Il suo ultimo lavoro è datato 1983, e si trattava di Il giustiziere della strada, diretto da Giuliano Carmineo.

Dopo il successo

Già al tempo del suo ultimo film si era separata dal marito e aveva perso i contatti con il figlio di Vivarelli, Oliviero (il che spiegherebbe il motivo per cui la notizia della sua morte ci sia arrivata con tanto ritardo). Gradualmente si era allontanata dal mondo del cinema, preferendo una vita più ritirata.

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