A quasi 10 anni dal suo precoce ingresso nel mondo della musica mainstream, Becky G ha finalmente pubblicato il suo primo vero album. La sua carriera è stata molto travagliata, ma l’essere estremamente versatile alla fine le ha permesso di costruirsi un nome nel musicbiz. Dopo il debutto da rapper in inglese e la continuazione da cantante pop e R&B sempre in inglese, Becky ha trovato uno straordinario successo con la musica in spagnolo, diventando una delle popstar latine più forti di questi anni. Per questo, dunque, il suo album di debutto “Mala Santa” include esclusivamente musica in spagnolo, nonostante l’interprete abbia ripreso di recente a pubblicare anche qualche singolo in inglese (QUI PER UN ESEMPIO).
Ricco di collaborazioni con altri artisti latini, “Mala Santa” è completamente permeato dallo stile musicale che Becky porta avanti fin da quando rilasciò il suo primo singolo in spagnolo “Sola”: puro pop con influenze latine nella produzione ma che non si inserisce pienamente all’interno di raggaeton o altri generi pienamente latin, ma ciononostante interpretato interamente in lingua spagnola.
Se escludiamo le influenze R&B presenti in alcuni dei precedenti singoli da cantanti di Becky, dunque, a livello musicale non cambia poi molto: le abilità da poliglotta dell’artista fanno il resto, e la popolarità che la musica latina ha conquistato negli ultimi anni è l’unico fattore x che ha fatto la differenza per la carriera di Becky.
I brani sono tutti, quale più quale meno, canzoni potenti che funzionano anche da sole: l’omogeneità stilistica rende però il progetto efficace anche nel suo complesso, nonostante abbia momenti più o meno alti in base alle singole tracce. Del resto, è inutile negarlo: tolto qualche singolo caso (Natti Natasha), Becky in questo progetto duetta con interpreti che non sono minimamente all’altezza delle sue doti vocali, e nelle collaborazioni generalmente la sua parte è l’unica a colpire davvero nel segno.
I brani più belli, dunque, sono alcune delle tracce da solista: brani come “Mala Santa”, “Si Si”, “No Te Partenezco” riescono a risultare potenti, intriganti, emozionanti in base alle ritmiche della singola traccia, e Becky si riconferma un’interprete capace di dare tutta se stessa nel momento in cui si ritrova a confrontarsi con una canzone ben scritta e ben prodotta. C’è comunque da dire che anche la maggior parte delle collaborazioni nel complesso reggono, per quanto la differenza fra Becky e rapper scarsamente talentuosi si nota molto.
Mala Santa: un album che rifiuta di essere una compilation
Arrivando dopo un periodo molto lungo di carriera dell’artista, “Mala Santa” non può chiaramente includere solo brani inediti, ma nemmeno trasformarsi in una compilation di sole canzoni già edite: sono dunque esclusi dall’album i singoli rilasciati da molto che non hanno ottenuto abbastanza successo, mentre sono presenti le prime grosse hit in spagnolo di Becky e gli ultimissimi singoli pubblicate in queste settimane. Non manca nemmeno materiale inedito, e la coerenza stilistica fra i vari brani permette all’ascoltatore di godersi l’album come un tutt’uno nonostante conosca già buona parte delle tracce.
In definitiva, ci troviamo davanti ad un progetto ben costruito nonostante i tempi assurdi con cui è stato rilasciato. A questo punto speriamo che “Mala Santa” possa essere un buon punto di partenza per una nuova fase della carriera di Becky G, in cui l’interprete possa finalmente pubblicare album e portare avanti tour come ogni cantante famoso che si rispetti.