Riconosciuto da tutti come il più grande chitarrista blues della storia musicale Riley King è nato nel 1925 nello stato del Mississipi da una famiglia di musicisti. L’ambiente in cui cresce, quindi, lo porta ben presto ad entrare nel mondo della musica, cantando nella chiesa locale e poi in un quartetto scolastico. Giovanissimo, mentre impara a suonare la chitarra, forma un gruppo gospel con il quale si esibisce nelle chiese. Dopo la fine della guerra si trasferirà a Memphis dove, oltre a fare il dj, si esibirà con il nome di Blues Boy, che presto diventerà B.B.
Uno dei periodi più produttivi sono stati gli anni Cinquanta in cui elabora grandissimi successi come “You Know I Love You” (1952), “Woke Up This Morning” and “Please Love Me” (1953), “When My Heart Beats like a Hammer“, “Whole Lotta’ Love,” and “You Upset Me Baby” (1954), “Every Day I Have the Blues“, “Sneakin’ Around,” and “Ten Long Years” (1955), “Bad Luck,” “Sweet Little Angel,” “On My Word of Honor” (1956), “Please Accept My Love” (1958).
Mentre l’attività dal vivo procede con fervore anche con trecento date in un anno, la lavorazione in studio comincia a diventare meno produttiva. Il ritorno allo stile blues degli esordi avviene negli anni ’90: nel 1993 esce Blue Summit, un disco di duetti, e nel 1999 viene pubblicato Let the Good Times Roll: The Music of Louis Jordan. Nel 2000 esce Riding with the King, in collaborazione con Eric Clapton e, infine, nel 2005 è la volta di 80, che celebra gli ottanta anni dell’artista.
King continua a suonare ma nell’ottobre 2014 è costretto a interrompere un concerto alla “House of Blues” di Chicago e cancella il resto del tour. Da questo momento in poi non suonerà più dal vivo. La sua salute peggiora, per problemi di circolazione e diabete. Tornerà quindi a casa a Las Vegas, dove verrà a mancare il 14 maggio 2015.