Attacchi alla moschea Christchurch: scoppia polemica per il film

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Attacchi alla moschea Christchurch

Hollywood ha annunciato un film sugli attacchi alla moschea di Christchurch. Il film, intitolato “They Are Us”, si concentrerà sulla risposta all’attacco da parte della premier neozelandese e non sull’attacco stesso. Questo ha scatenato una serie di proteste. Anche il governo e la premier neozelandese si sono detti contrari ala realizzazione del film. Dopo le polemiche uno dei produttori ha deciso di dimettersi.

Film sugli attacchi alla moschea di Christchurch: di cosa si tratta?

Hollywood ha annunciato la realizzazione di un film che ripercorre la settimana successiva agli attacchi alla moschea di Christchurch. Secondo quanto riferito, l’attrice australiana Rose Byrne interpreterà il primo ministro Jacinda Ardern. Lo sceneggiatore e produttore neozelandese Andrew Niccol scriverà e dirigerà il progetto che si intitolerà They Are Us. Apparentemente, They Are Us non si concentrerà sull’attacco in sé ma sulla risposta all’attacco. In particolare, ripercorrerà il modo in cui un atto di odio è stato superato da un’effusione di amore e sostegno. Il titolo deriva da uno dei discorsi di Jacinda Ardern dopo l’attentato.

La premier neozelandese non approva il film

Il governo neozelandese e Jacinda Ardern non hanno approvato il film e la protesta pubblica sull’argomento del film è stata rapida. È già stata avviata una grande petizione per fermare il film. Ardern ha dichiarato che trova il film “incentrato sull’argomento sbagliato” e “che è ancora troppo presto”. Ha detto: “Ci sono così tante storie che dovrebbero essere raccontate e non considero la mia come una di queste: sono le storie della comunità, le storie delle famiglie“. L’annuncio della produzione del film ha scatenato un’ondata di critiche soprattutto da parte dei musulmani neozelandesi e dai famigliari delle vittime. I critici accusano Hollywood di aver promosso una narrativa da “salvatore bianco”. In molti hanno definito la scelta di concentrarsi sulle azioni della premier “insensibile e oscena”. Una petizione per fermare la produzione del film ha già ottenuto circa 60 mila firme. 

Si dimette un produttore

Secondo quanto riferito dal Guardian, uno dei produttori del film si è dimesso dopo le polemiche. Si tratta della produttrice Philippa Campbell, che ha affermato: “Ho ascoltato le preoccupazioni sollevate negli ultimi giorni e ho sentito la forza delle opinioni delle persone. Sono d’accordo che gli eventi del 15 marzo 2019 siano troppo crudi per un film in questo momento e non voglio essere coinvolta in un progetto che sta causando una tale angoscia”.


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