“Apostolo” è una delle produzioni Netflix più interessanti per quanto riguarda il genere horror: innanzitutto si tratta di un film, non di una serie, ma soprattutto è un’opera carica di un numero incredibilmente alto di scene violente e splatter, capace di mettere a dura prova la sopportazione anche dello spettatore che più ama questo genere. Si tratta in altre parole di un’opera che difficilmente avrebbe trovato spazio al cinema, tant’è che era dai tempi del famigerato “Martyr” che non vedevo qualcosa di così tanto truculento. A differenza del film citato, però, qui violenza e sangue non sono il fine ultimo, ma sono comunque funzionali ad una trama molto solida. Per il resto, il film è diretto da Gareth Evans ed il suo cast include Dan Stevens, Lucy Boynton, Kristine Froseth, Michael Sheen, Mark Lewis Jones ed altri interpreti.
TRAMA: In un’isola nei pressi della Gran Bretagna vive una setta che si è resa economicamente e politicamente indipendente dal resto del Paese, accogliendo chiunque si senta oppresso in patria ed accetti di seguire i loro strani precetti. La setta venera una dea che offre loro raccolti prosperosi e fortuna, ma da un po’ di tempo la sua potenza sembra esaurirsi e gli isolani hanno seri problemi a tirare avanti. In un contesto di fanatismo in cui ogni violazione di una regola porta a punizioni terribili, i fondatori compiono un crimine immondo: rapiscono una ragazza e ne chiedono il riscatto al ricco padre che però, nel frattempo, muore. Toccherà dunque al suo fratello maggiore risolvere il terribile guaio, possibilmente sovvertendo una volta per tutte l’ordine della setta ed il fanatico culto della dea.
Recensione di Apostolo
“Apostolo” è un film sicuramente interessante da tutti i punti di vista. L’idea dei rinnegati in patria che fondano una comunità in cui ergersi a superiori ma mostrare nel contempo tutta la loro bestialità funziona, così come funziona un protagonista che sa come combatterli con forza e in maniera quasi viscida, districandosi tra le spire del loro fanatismo. Funziona altrettanto bene l’ambientazione, il senso di isolamento dal mondo che (quasi) solo un’isola vera e propria può offrire arriva tutto, e le scene di incredibile violenza che si susseguono dopo un climax piuttosto rapido riescono a catturare l’attenzione dello spettatore offrendogli un fascino malato, che terrorizza ma da cui non ci si può sottrarre. In questo contesto, le scelte circa il cast sono perfette: ogni attore sa incarnare perfettamente il suo ruolo, a partire dall’uomo forte e con un passato travagliato che abbiamo come protagonista fino ad arrivare a chi per forza di cose deve farsi amare, odiare o suscitare pena.
L’evoluzione della trama è lenta ma non troppo, fa intuire la verità già nella prima metà e scopre già buona parte delle carte coperte prima di quanto si potrebbe pensare: una scelta funzionale per il ritmo del film, che lente le due ore abbondanti più facili da sopportare ma che nel contempo riesce a mantenere il fiato parzialmente sospeso fino alla fine – capire che fine faranno gli isolani e lo stesso protagonista non sarà facile finché ciò non avverrà. Il film possiede inoltre un gran numero di citazioni: è difficile non vederci dentro “Suspiria”, o comunque considerarlo un degno capitolo della saga delle Tre Madri di Dario Argento (sicuramente di più rispetto a “La Terza Madre”, mi spiace dirlo ma è così), ma nel contempo è difficile neanche non pensare a “The Village” di Shyamalan o del classico anni ’70 “The Wicker Man). Capirete bene a cosa mi riferisco nel corso della visione. In definitiva è un film che consiglio assolutamente, ma solo a chi se la sente di vedere cose che è difficile ritrovarsi davanti anche in molti degli horror più truculenti.
Come Guardarlo
“Apostolo” è una produzione originale Netflix: lo trovate, dunque, soltanto in streaming su Netflix. Di seguito il trailer.