Ami è una cantautrice giovane e determinata. Il suo sound, che esplode nei singoli “La Maschera” e “Rompere il silenzio”, è un elettro-pop innovativo e dalle sfumature variopinte.
La tua passione per la musica esplode, si raffredda e torna a bruciare con prepotenza. Racconta un po’.
“È cominciato tutto quando, da bambina, entrai a far parte di un coro. All’epoca facevo anche pianoforte e la mia passione era agli inizi. Con l’adolescenza ho cominciato a pensare che la musica non fosse la mia strada e ho abbondonato gli studi intrapresi. Solo nel 2016, spronata dai miei genitori, ho ripreso le lezioni individuali e da quel momento non ho più abbandonato”.
Una ripresa che si sublima nel 2021 con la nascita di Ami, tuo alter ego.
“Credo che il covid abbia inciso sulla mia decisione, anche perché io facevo tutt’altro. Ero una manager e lavoravo in una multinazionale. Ho lasciato il mio lavoro e sono tornata a casa, a Roma, con l’idea di scommettere sulla mia voce. Alcuni fattori casuali, pianeti che si sono allineati, hanno fatto nascere Ami e il suo primo singolo, ‘La Maschera’”.
Dunque ricapitoliamo: lasci un lavoro sicuro per immergerti nella tua passione e investire su te stessa, con l’obiettivo di vivere di musica.
“Sì, esattamente. È un obiettivo molto arduo, con una strada molto in salita. Non che il lavoro da manager fosse in discesa, eh, ogni lavoro ha le proprie difficoltà. Io avevo bisogno di tornare a casa, vivere di più la mia famiglia e me stessa e fare ciò che mi faceva stare bene. Ho passato un periodo durante il quale non stavo bene con me stessa e l’unica cosa che mi fa star bene è cantare. Pensa che canto anche quando sono arrabbiata. Non che canti a squarciagola, magari sussurro tra me e me, ma è una cosa che mi aiuta a ragionare con più lucidità”.
“La Maschera” è il tuo primo singolo. Un titolo esplicativo, che riassume un po’ il tuo percorso interiore e la tua rinascita.
“Assolutamente sì. Io parto dal presupposto che ognuno di noi indossi una maschera. Io l’ho indossata per proteggermi dagli altri e l’ho tolta, come dicevi tu, quando sono rinata. E questo singolo rappresenta il primo passo della mia carriera”.
Con te hanno collaborato il produttore Mario Zannini Quirini (Lead Records) e l’autrice Paola Angeli. Siete in pratica una squadra.
“Una squadra, sì. Ci siamo messi a tavolino, abbiamo fatto uno studio di suoni e mi sono raccontata”.
Una collaborazione che sfocia in un secondo singolo, “Rompere il silenzio”, che definisce il tuo sound.
“Abbiamo lavorato come per ‘La Maschera’. Le due canzoni sono sorelle, sia per il sound che per il filo logico che le lega. Hanno una storia in comune, in altre parole. Per quanto riguarda il sound, abbiamo lavorato sull’elettro-pop, prendendo quei suoni e adattandoli ad Ami”.
Ho letto che hai una predilezione per artiste come Bjork e Billie Eilish. Ti sei ispirata a loro mentre lavoravi al tuo sound?
“Per un discorso musicale, proprio di sound, ti dico di sì. Resta il fatto che a me piace comunque sperimentare, e questa affinità non diventerà un mio limite. Al momento questo sound e questi testi classici, che fanno parte di me (sono cresciuta con le canzoni di artiste come Mina e Mia Martini), sono quelli che al meglio mi rappresentano. Per il futuro non escludo novità”.
Oltre all’elettro-pop, il pezzo ha delle sonorità che mi hanno riportato alla mente i lungometraggi animati della Disney. Sono matto?
“Non sei l’unico, tranquillo. Quando mi riascolto, a volte m’immagino negli abiti di una principessa Disney che apre la finestra, con gli uccellini che mi volano intorno mentre canto. Ho anche ricevuto diversi feedback, simili al tuo, e alla fine ho dovuto ammettere che un po’ ricorda quel mondo là. Ma in ogni caso non era una cosa voluta, è semplicemente venuta fuori mentre ci lavoravamo”.
A cosa stai lavorando adesso?
“Sto andando avanti con vari singoli, ma mi piacerebbe uscire più avanti con un album, di modo da raccontarmi meglio. Voglio raccontare chi è Ami e arrivare di più alle persone che mi ascoltano”.