Afterglow di Ed Sheeran non trionfa in classifica

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Ed sheeran presenta Afterglow

Il nuovo lavoro del principino d’Inghilterra, dedicato alla moglie e alla figlia neonata, non incendia le classifiche come avevano fatto i suoi vecchi lavori. C’è chi sospetta una fine della sua stella, ma in fondo Afterglow è solo un singolo promozionale.

Afterglow: da che album viene?

2011: The A Team, terza nel Regno Unito e sedicesima negli Stati Uniti. 2014: Sing, prima nel Regno Unito e tredicesima negli Stati Uniti, Don’t rispettivamente ottava e nona, Thinking Out Loud prima e seconda. 2016: Castle On The Hill, seconda e sesta, Shape Of You, primo posto praticamente ovunque, stesso per Perfect. 2019: I Don’t Care, prima e seconda, Beautiful People, prima e tredicesima. Persino Take Me Back To London, non classificata in America, è comunque arrivata prima in Inghilterra. Ma nemmeno il paese natale di Ed Sheeran sembra più interessato a lui, non come un tempo almeno, perché il suo ultimo singolo Afterglow si è classificato solo trentesimo.

Un segno che molti, soprattutto i detrattori del cantante, vedono come un presagio di fine della sua carriera vincente. Tutte le carriere a lunga durata tendono ad avere il loro momento di termine,  con Ed Sheeran potevano già cogliersi i segni di caduta con il suo album del 2019, la collezione di duetti No. 6 Collaborations Project. Prima la pessima ricezione da parte della critica di I Don’t Care, il singolo di lancio con Justin Bieber. Poi l’accoglienza tiepida dell’album stesso, sovente accusato di esistere come mera mossa commerciale senza intento artistico, e privo di un centro sonoro coerente. E per lo meno Afterglow non ricade in questi difetti.

Un regalo per la sua Cherry

Gli Sheerios ne saranno sicuramente contenti, almeno quelli della prima era. Afterglow è molto più vicina all’idea classica di una canzone di Ed Sheeran, una ballata alla chitarra acustica, intima e dolce. Dà l’idea di una spoliazione di Sheeran di tutti i fronzoli della fama internazionale, con canzoni puramente pop come Shape Of You e I Don’t Care molto più glam e costruite di quanto ci si aspetterebbe. Afterglow è un ritorno alle origini – che può essere visto come una mossa codarda, come un Younger Now di Miley Cyrus, o un riconoscimento onesto di un errore commesso. Tuttavia il passo compiuto dalla “svolta pop” potrebbe trattarsi di un eccesso non riparabile, dato che Afterglow non tocca le classifiche in America, e si classifica trentottesima in quelle inglesi.

Si può allo stesso tempo imputare il semi-flop alla natura stessa della canzone: un singolo promozionale. Dopotutto Afterglow non proviene dal prossimo album di Sheeran. Si tratta di un lavoro completamente indipendente, slegato dai dischi principali dell’artista.  “È solo una canzone che ho scritto l’anno scorso, volevo condividerla con voi”, ha dichiarato Sheeran a “Non è il prossimo singolo del mio prossimo album, è solo una canzone che mi piace”. È una ballata d’amore dedicata  a sua moglie e sua figlia, quest’ultima nata proprio nel 2020. La moglie è Cherry Seaborn, compagna di classe di Sheeran sin dall’infanzia, poi allontanatasi da lui per studiare negli Stati Uniti. La coppia è comunque rimasta in contatto tramite i social network, intraprendendo una relazione a distanza dopo la pubblica rottura con la collega Ellie Goulding. Il 1 settembre 2020, la Seaborn ha dato alla luce la loro bambina, Lyra Antarctica. La canzone di Sheeran è dedicata a tale unione, ne celebra la semplice e intima bellezza. L’importante è che Afterglow piaccia ai fan di Sheeran, perché oltre che alle sue compagne di vita, è fatta soprattutto per loro

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