Yattaman: dagli anni Settanta il manga sci-fi

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Se siete molto giovani, è molto probabile che non abbiate mai sentito il nome Yattaman. Se invece lo siete meno, questo articolo potrebbe suscitarvi un certo numero di bei ricordi.

Di cosa parla Yattaman?

Il manga, e questo si nota anche dalla grafica datata, è nato nel 1977 con il titolo originale Taimu Bokan Shirīzu Yattāman. Protagonisti sono due giovani eroi che si impegnano a combattere il male con l’ausilio di buffi meccanismi a forma di animali. Vediamo più nel dettaglio di cosa stiamo parlando.


La principessa Zaffiro un ragazzaccio ante litteram


Yatta 1 e Yatta 2

Gli eroi di cui sopra hanno i nomi di battaglia di Yatta 1 (Ganchan) e Yatta 2 (Janet), e sono molto giovani e determinati. Entrambi possiedono un’arma, che utilizzano contro il Trio Drombo, tre stralunati personaggi poco intelligenti e senza dubbio poco fortunati. I loro scontri si svolgono dapprima di persona, quindi a bordo dei marchingegni a forma di animale: il più grande è lo Yattacan, e volta per volta da qui escono robot più piccoli e adatti alla lotta.

Dokrobei e il Trio Drombo

Il cattivo della situazione, colui che manovra lo sgangherato Trio, è Dokrobei, che in realtà era un alieno vagante nello spazio nel periodo del Big Bang. L’esplosione lo spezzò in quattro pezzi, ed è proprio per ritrovarli e ricomporsi che assolda i tre. Il Trio è composto da Miss Dronio, che per una ragione o per l’altra si ritrova sempre seminuda, e dai suoi uomini di fatica, il progettista Boyakki e il forzuto Tonzula. Dopo ogni combattimento, che perdono puntualmente, altrettanto sicura è la punizione di Dokrobei, che si diverte ad inviare loro dei robot progettati per autodistruggersi appena li raggiungono. Non esiste luogo abbastanza lontano o mezzo di locomozione che possa portarli al sicuro: dovunque si rifugino, Dokrobei li troverà e somministrerà loro il suo castigo.

Yattaman: l’adattamento italiano

Come abbiamo visto il manga di Yattaman è nato nel 1977, ma occorse attendere il 1983 perché arrivasse anche in Italia. La rete prescelta fu Rete 4, ma nella prima metà degli anni Novanta passò su diverse altre emittenti. Gli episodi dell’unica serie sono 108, e ad oggi risulta completa. Infine, la sigla italiana è interpretata dai Cavalieri del Re, che un anno prima avevano già realizzato quella di Lady Oscar.

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