Il titolo era Anna dai capelli rossi, ed era tratto dal romanzo omonimo di Lucy Maud Montgomery. Come Heidi, da un libro è nata una serie ormai cult.
Di cosa parla Anna dai capelli rossi?
L’anime fu intitolato Akage no An, e la traduzione italiana fu letterale, anche se il nome era Anne e non Anna. La produzione, affidata alla Nippon Animation, iniziò nel 1979 e fu suddivisa in 50 episodi. Ma non è tutto qui.
Dal classico al manga la parabola ascendente di Heidi
La trama
Possiamo dire che questo cartone abbia fatto a suo modo la storia, quindi conosceremo tutti la sua trama: tuttavia non sarà male ripercorrerla brevemente. Anna ha undici anni, i capelli rossi ed è orfana di genitori. Passata tra famiglie affidatarie e orfanotrofi, la strada della sfortunata bambina incontra quella dei fratelli Cuthbert, Matthew e Marilla. I due sono entrambi mai sposati e senza figli, e poiché stanno invecchiando, decidono di prendere con loro un ragazzo perché li aiuti nella loro fattoria. A questo scopo scrivono all’orfanotrofio dove si trova Anna, ma qualcosa va storto e lei viene scelta al posto del bambino promesso. Inizialmente il contrattempo causa il disappunto di Marilla, ma la bambina riesce facilmente a conquistarla e rimane quindi con loro.
La protagonista
Anna dai capelli rossi è uno di quei cartoni animati (un po’ come Heidi) che ci presenta pochi personaggi, ma ben caratterizzati. La protagonista naturalmente è lei, Anna Shirley (anche se trova che il suo nome sia fin troppo comune). Apparentemente poco interessante, è in realtà una bambina intelligente e che riesce a superare in modo brillante le sue lacune scolastiche. Di buon cuore, a volte indulge nell’autocommiserazione, ma conquista comunque i genitori adottivi, i compagni di scuola e l’amata maestra. Scoperto l’amore per lo studio, decide di voler diventare a sua volta un’insegnante.
I coprotagonisti
I fratelli Cuthbert sono molto diversi fra loro: più rigida Marilla, più mite Matthew. Anche il loro modo di accogliere la piccola orfana Anna è diametralmente opposto, e sarà la donna a prendersi cura della sua educazione. La morte del generoso Matthew, verso la fine della serie quando Anna ha 16 anni e si sta diplomando, è uno dei punti più dolorosi e realistici dell’intera storia. Oltre a questo, per la prima volta pone davanti alla ragazza un dilemma difficile: restare con Marilla o andare ad insegnare in una città lontana?
Diana e Gilbert
Come in ogni storia che si rispetti, anche qui c’è una migliore amica e un amico/nemico. La prima è Diana Berry, una ragazzina di buona famiglia ma molto meno brillante di Anna. Il secondo è Gilbert Blythe, il primo della classe: il suo primo approccio con Anna è darle della Pel di Carota, e la reazione di lei è rompergli una lavagnetta in testa. Appare chiaro quindi come i loro rapporti non inizino benissimo, ma la rivalità scolastica spinge entrambi a dare il massimo nello studio. Dopo la morte di Matthew le cede la cattedra nella loro vecchia scuola, per permetterle di restare accanto a Marilla. Il loro finale, nei romanzi, guarda più oltre e si concretizza nel matrimonio.
L’adattamento italiano
Nel nostro Paese Anna dai capelli rossi venne trasmesso per la prima volta nel 1980, su Rai 1, e sempre la Rai se ne appropriò nell’intero decennio 90. Solo nel 2004 approdò anche su Mediaset, e ogni tanto torna nei palinsesti. La sigla italiana, cantata dai Ragazzi dai Capelli Rossi con coro di Paola Orlandi, è stata scritta da Luigi Albertelli: musica e arrangiamento sono invece opera di Vince Tempera, come anche quella della principessa Zaffiro.
Il prequel
Per festeggiare il trentennale dell’anime, nel 2010 è nato un prequel animato di Anna dai capelli rossi, intitolato Sorridi, piccola Anna. Anche in questo caso ci troviamo davanti all’adattamento da un romanzo, scritto da Budge Wilson con il titolo Sorridi, Anna dai capelli rossi. L’occasione era delle più prestigiose, il centenario dell’uscita del classico della Montgomery, e la storia segue Anna dalla sua nascita fino alla partenza per la casa di Marilla e Matthew.
Le serie tv
La prima serie televisiva dedicata ad Anna Shirley risale al 1985: molto più recente è invece l’enorme successo Netflix di Chiamatemi Anna (Anne with an E, in originale). Andata in onda per la prima volta nel 2017 in Canada, si compone di tre stagioni. La prima conta sette episodi, le altre due dieci: dopo l’uscita della terza, nel 2019 in Canada, Netflix ne annunciò la cancellazione.