Saint Tail: la ladra dalla doppia identità

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Quando pensiamo ad un ladro nel mondo dell’animazione, il primo nome che ci viene in mente è senza dubbio Lupin III. Ma non è l’unico. C’è anche lei, la ladra adolescente Saint Tail.

Chi è davvero Saint Tail?

Il titolo originale del manga è Kaitō Seinto Tēru (La ladra Saint Tail), ed è stato creato nel 1994 da Megumi Tachikawa. Arrivò in Italia nel 1997, e dal manga venne tratto un anime della durata di 43 episodi. L’ispirazione per il personaggio della giovanissima ladra fu naturalmente Lupin III, ma anche Occhi di gatto e Magica Emi. Cosa c’entra quest’ultima? Per capirlo ci basterà dare un’occhiata alla trama.


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La trama

La quattordicenne Meimi (Lisa nel nostro Paese) frequenta la scuola cattolica Saint Paulia insieme alla sua migliore amica, Seira (Sara), ed è figlia di un prestigiatore e di una ex ladra. Di notte prende vita la sua seconda identità, quella della ladra Saint Tail (Seya). I suoi obiettivi non sono però oggetti preziosi, e non tiene nulla per sé: ruba infatti solo cose già precedentemente trafugate ai legittimi proprietari, per poi restituirli. L’unica a conoscenza del suo segreto è proprio l’amica Seira, che sta studiando da novizia e prega insieme a lei prima di ogni colpo. L’arrivo di Asuka jr (Alan), figlio dell’ispettore che segue il caso della ladra, scombinerà diversi equilibri: il giovane cade infatti preda di una vera e propria fissazione per quella che crede una criminale. I due decidono di fare un patto: lei lo avvertirà prima di ogni colpo e lui non permetterà che nessun altro la arresti al di fuori di lui. Questo fa nascere uno strano sodalizio fra guardia e ladro, anche se l’alter ego Meimi ha invece con lui un rapporto a dir poco turbolento.

I personaggi

La protagonista è naturalmente Meimi, insieme al suo ingombrante alter ego. La sua amica Seira sta studiando per diventare suora, ed è l’unica a conoscere il suo segreto. Oltre ad Asuka, c’è un’altra persona che vorrebbe mettere le mani sulla ladra: Rina, nipote del sindaco, che in futuro diventerà una poliziotta. Nel corso della storia si forma un curioso triangolo tra le due personalità di Meimi e il giovane detective Asuka: ma fra ladra ed agente si stabilisce anche un rapporto di fiducia, da quando lui comincia a comprendere che a muoverla non è un interesse economico e/o personale.

L’adattamento italiano di Saint Tail

In questo caso il manga non è stato eccessivamente censurato, anche perché non contiene scene eccessivamente violente. Il titolo nel nostro Paese è diventato Lisa e Seya, un solo cuore per lo stesso segreto: il nome della ladra è stato modificato per eliminare ogni traccia di religione. Stessa cosa è accaduta per quasi tutti i riferimenti religiosi nel manga. Ad esempio, il personaggio di Seira è, nello stesso tempo una studentessa e una novizia. Nel nostro Paese invece è stata sdoppiata in due personaggi, due sorelle gemelle, Sara e Mara. Stesso destino è capitato alla gran parte delle preghiere e alle formule di trasformazione, alle quali è presente anche l’amica. Recentemente il manga sta venendo ristampato nel nostro Paese, a grande richiesta: come tanti altri suoi simili, infatti, ha ancora una sua nutrita nicchia di pubblico.

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