Chi non è più giovanissimo, come chi vi scrive, ricorderà sicuramente il personaggio di City Hunter (così veniva rinominato nella versione italiana), lo sweeper più generoso e maniaco dell’intero Giappone. Se invece non l’avete mai sentito nominare, potrebbe essere l’occasione di riscoprirlo.
Chi è e come nasce City Hunter?
Scrivere le lettere XYZ sulla lavagna della Stazione di Shinjuku: è questo l’unico modo per contattare Ryo Saeba, conosciuto come City Hunter. Ma chi è questo individuo? Il termine inglese sweeper lo indica come killer su commissione, ma in realtà “Hunter” è molto altro.
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36 anni di successo
Il manga originale si compone di 35 albi nell’edizione giapponese e 39 in quella italiana, ed è nato nel 1985 dalla stessa penna che ha dato vita a Occhi di gatto, altro gioiello dell’animazione nipponica: Tsukasa Hōjō. In alcune occasioni, infatti, i due manga incrociano i loro personaggi, e un esempio è il locale di nome Cat’s Eye, che la nuova proprietaria afferma d’aver acquistato da tre giovani e belle sorelle.
La trama
In realtà non esiste una vera e propria trama, in quanto ogni episodio segue un caso diverso ed è autoconclusivo. Ma nel primo episodio si presentano i personaggi principali: il nostro sweeper naturalmente, ma anche la sua socia, Kaori Makimura (Kreta). La giovane è la sorella minore del precedente socio di Saeba, Hideyaki (Jeff), che gli ha affidato la sua tutela prima di morire. Kaori si innamora del nuovo collega, ma deve far fronte ad una sua particolarità: il suo debole per le belle donne. “Problema” che viene prontamente affrontato con l’ausilio di enormi martelli, che si abbattono sulla testa del malcapitato ad ogni avance indesiderata. Spesso, occorre dirlo, rivolta alle clienti.
I personaggi secondari
A completare il cast ci sono due bellissime sorelle, Saeko (Selene) e Reika Nogami. La prima è una seducente poliziotta, forse l’unica in grado di far credere qualsiasi cosa a Saeba, pur di ottenere la sua collaborazione nei diversi casi. La seconda aveva intrapreso la stessa strada, ma dopo l’assassinio del compagno per mano di un poliziotto corrotto ha deciso di fare concorrenza a Saeba come killer su commissione. Da non dimenticare poi il gigante Umibozu (Falcon), ex mercenario e abile combattente, e la sua protetta, Miki, da lui salvata bambina e addestrata nel mestiere delle armi.
L’edizione italiana
Considerati i temi trattati, fino ad oggi la serie animata di City Hunter è stata abbastanza maltrattata nel nostro Paese. Mandata in onda in reti secondarie, spesso ad orari proibitivi, venne riadattata per la prima volta nel 1987-1988 con i primi 51 episodi; poi nel 1988-1989 con altri 63; nel 1989-1990 con altri 13; e nel 1991 con gli ultimi 13. Inizialmente i primi 113 episodi avrebbero dovuto essere trasmessi su Italia 1, ma vennero invece proposti su Italia 7, nel 1997. Cambiarono poi diverse reti nel 2003, nel 2004, nel 2005, nel 2008, nel 2011, nel 2020: infine, lo scorso 7 gennaio è finalmente approdata su Italia 1, purtroppo in orari notturni. Naturalmente, con i debiti tagli e censure.
Film, OAV e speciali su City Hunter
Tratti dalla serie principale sono 7 film, tra cui 2 lungometraggi per il cinema (Amore, destino e una 357 Magnum e Private Eyes); 2 OAV (Guerra al Bay City Hotel e Un complotto da un milione di dollari) e 3 speciali televisivi (Servizi segreti, La rosa nera e Arrestate Ryo Saeba!). Quest’ultimo era l’unico vietato ai minori di 14 anni, a causa dell’eccesso di sangue, battute osé e violenza in genere. E non dimentichiamo il live action, prodotto in Cina nel 1993, che vedeva nientemeno che Jackie Chan nel ruolo del nostro sweeper. Insomma, nonostante gli strapazzi inflitti dall’adattamento italiano questo prodotto rimane amatissimo dagli amanti del genere. Un’opera decisamente da riscoprire.