Gli Orbital, storico gruppo elettronico inglese hanno festeggiato, il 29 aprile, 25 anni dal loro primo disco che li ha catapultati nell’Olimpo della musica elettronica anni 90. Stiamo parlando di “In Sides”.
Quale è la storia degli Orbital ?
Gli Orbital sono un duo musicale nato in Inghilterra dai fratelli Paul e Phil Hartnoll nel 1989. Cominciano la loro carriera nei rave party e ben presto si fanno conoscere per la loro musica, portando un sound elettronico nuovo, musica che li catapulta come ospiti in note trasmissioni televisive. I loro primi album raggiungono un discreto successo e di conseguenza Orbital raggiungo presto la fama di artisti elettronici. Fama che diventa ben presto nazionale, grazie alla partecipazione ai festival inglesi. Il successo definitivo però arriva con l’uscita di due importanti dischi, parliamo di “Snivilisation”, uscito nell’ agosto 1994. E ovviamente dell’album: “in Sides” a coronamento della loro fama. Nonostante la notorietà raggiunta e le possibilità del gruppo, il duo sceglie di separarsi per seguire piani individuali. Nella loro carriera assisteremo a più di una divisione. La prima separazione risale al 2004 e la seconda nel 2014, per poi ricreare nuovamente il duo degli Orbital nel 2017 facendo uscire il loro 9 album:”Monsters Exists”.
Quale è il segreto della loro fama?
Come hanno fatto gli Orbital a mantenere un successo cosi’ longevo? Sono passati 25 anni dal album di punta dei fratelli Hartnoll: “In Sides” ma la sua impronta è ancora indelebile nel cuore dei fans dell’elettronica. Il motivo forse sarebbe da ricercarsi nella loro musica, nel suo suono e nel piacere di ascoltare un elettronica diversa da quella contemporanea, un elettronica che ha segnato gli anni 90. Gli Orbital infatti hanno fatto la differenza per il loro stile nel genere musicale portato sul palco. Un duo eclettico e innovativo, che aveva lo scopo di far ballare e tramandare i loro brani. La curiosità nella loro fama si riscontra nel vedere come un album come “In Sides”, che contiene pezzi complicati e lunghi, sia ancora al centro dell’attenzione. Basta pensare come il brano più corto dell’album sia di 6 minuti consecutivi e questi non sono semplici note messe in atto per allungare la musica sulla posta da ballo, ma un brano ricco ed interessante. Se avete dubbi a riguardo vi lascio il brano “Out There Somewhere” da ascoltare.