Si tratta di una duplice sorpresa, poiché torna in versione restaurata, “Under a Blood Red Sky” degli U2. Ma non solo, torna l’album, ma torna anche il film live della band che, si esibì in Colorado nel 1983.
Che cosa ci racconta di nuovo “Under a Blood Red Sky”?
Ad essere sinceri, non pretenderemmo nemmeno nulla di più da quell’iconico concerto del 1983, dove, il gruppo di Bono Vox, faceva capolino ad una rampa di lancio. Infatti, la cerchia di fan, andava via via allargandosi e, quel concerto, sarebbe stata l’occasione giusta per far conoscere al mondo la propria voce. Un luogo dove tutta la storia del rock aveva lasciato il proprio segno. Ed anche loro, volevano lasciarlo e, erano destinati a farlo. Ma, ripercorrendo la memoria indietro nel tempo, il concerto, avrebbe potuto saltare. Si trattava all’epoca di quasi un salto nel buio, sebbene il primo album stesse prendendo la via del successo, fare un concerto al Rainbow Music All di Denver, non era certo cosa da poco. Le spese, erano ingenti rispetto ad altri palchi. Ma tutti i membri della band, erano determinati a volere un tour in quel luogo.
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Un concerto… problematico
Fu proprio così, un concerto abbastanza problematico. Non solo dal punto di vista economico che andava tenuto, comunque di conto. Da quanto il manager Paul McGuinnes, ha asserito, solo il costo dell’illuminazione, si aggirò attorno ai 40 mila dollari. Ciò perché non fu possibile trovare una soluzione più appropriata che illuminare con dei falò, la spettacolare vista montana che circonda l’evento. Ma un nemico vicino era alle porte. Per quella sera, le previsioni davano una leggera pioggerella, ma il tutto faceva propendere più per un forte temporale. Bono Vox fece pure un appello alla radio per coloro che avevano ancora intenzione di andare. Alla fine, dei 6000 spettatori che avevano pre-acquistato il biglietto, se ne presentarono 4.400. Un bel numero. Di certo chi rinunciò all’evento, se ne pentì negli anni. L’atmosfera dei falò, unita alla pioggia, creò una rappresentazione da cinematografia. La troupe cercò di fare del meglio, ma la band preferì il suono di altri spettacoli del tour. Ad ogni modo, fu un pezzo di storia, della quale possiamo godere oggi.