WandaVision è un progetto che ha un valore molto particolare per i Marvel Studios. Dopo un’ assenza di quasi un anno e mezzo, causata dalla crisi sanitaria, la casa di produzione di Kevin Feige torna all’azione con qualcosa di totalmente nuovo. Prima serie sviluppata dal celebre studio, WandaVision è un viaggio tra epoche in un continuo omaggio alla televisione e al mondo nella sitcom. Ma non è solo quello. C’è mistero, inquietudine, suspense che mantiene lo spettatore attaccato allo schermo.
La serie segna il ritorno di Elizabeth Olsen nei panni di Wanda Maximoff e di Paul Bettany in quelli di Visione, dopo gli eventi di Avengers: Endgame. WandaVision può essere definito quasi come un trampolino di lancio per tutto quello che verrà. Il mondo Marvel subirà sicuramente dei cambiamenti con l’ inizio della Fase 4 e la serie non è altro che un modo per introdurli. Il fatto che siano stati usati due personaggi “secondari”, indica quanto MCU voglia puntare e approfondire anche storie che sono già cominciate anni fa, ampliandole e donandogli nuovi orizzonti.
Non saranno presenti particolari spoiler nell’articolo, ma l’attenzione è alta soprattutto per un prodotto di questa portata mediatica, quindi: AVVERTIMENTO SPOILER.
WandaVision ‘Episodio 1’: un omaggio alla sitcom?
Anni 50. Wanda e Visione sono una coppia di novelli sposi che da poco trasferitasi in un nuovo quartiere. Già dalle prime immagini si capisce quanto la serie voglia omaggiare un genere e un modo di fare televisione che ormai non esiste più. Ci si rifà alle sitcom americane anni 50, sia per l’ ironia che per il modo di recitare e di porsi davanti alle telecamere. Wanda è una giovane casalinga, mentre Visione lavora per un’azienda come addetto ai conti. In ogni sketch, risata e modo di fare di WandaVision c’ è un richiamo e uno maggio alla televisione anni 50 e a quello stile che si rifà molto al The Dick Van Dyke Show.
I due protagonisti sono completamente in parte, mostrando un lato comico di entrambi i personaggi che non siamo abituati a vedere. In particolare, è incredibile il lavoro fatto da Paul Bettany per quanto riguarda l’espressività e la fisicità. Ci mostra un lato di Visione nuovo, più autentico, ironico e genuino che si addice molto al personaggio e alla sua crescita.
Il fantasma della realtà
Ciò che rende WandaVision un prodotto particolarmente inquietante è proprio questo. Il mondo ideale nel quale si svolgono le vicende dei due protagonisti, subisce delle incursioni dall’esterno, da parte di voci, oggetti, situazioni che sembrano, almeno per qualche istante, ricollegare Wanda alla realtà. Sono questi momenti a creare inquietudine nello spettatore, che da un mondo di rose e fiori si ritrova catapultato nella realtà. L’ MCU omaggia la storia della televisione, ma allo stesso tempo cerca di portare avanti le proprie trame in maniera intelligente e mai banale.
Il minutaggio ridotto è più che giustificato, riallacciandosi allo stile classico delle sitcom. Sicuramente non è un concept che si manterrà fino alla fine della serie, ma sarà importante per capire in che direzione la storia vorrà andare. Numerosi sono gli easter egg della puntata, più o meno giustificati. Si parte dal tostapane delle Stark Industries fino ad arrivare alla M, sulla bottiglia di vino (chiaro riferimento all’ albo House Of M, al quale la serie sembra ispirarsi).
WandaVision “Episodio 2”: un tuffo negli anni sessanta?
Rilasciare due episodi di WandaVision è stata forse la scelta più intelligente che i Marvel Studios potessero fare. Siamo nel concept della classica sitcom anni 60, con suo stile sofisticato (per l’epoca), i costumi ed il bianco e nero. La puntata, un pò come la precedente è un tripudio di vita e divertimento, che nella parte finale si riduce a potenziale pericolo ed angoscia. Wanda e Visione sono intenti a preparare un numero di magia per un talent show. Entrambi hanno come obiettivo il riuscire ad integrarsi nella vita del quartiere e non essere più visti come una coppia strana e fuori dalle righe. In entrambe le puntate ritorna il tema dell’essere fuori dal comune. Una coppia particolare, senza punti di riferimento e che vuole, in un certo senso, essere integrata dalla comunità. Ritorna uno dei temi ricorrenti del personaggio di Wanda il “voler essere accettata” dagli altri.
Le incursioni del “mondo reale”
Se già nella prima puntata il Visione presentato in WandaVision ci sembra diverso da quello che conoscevamo, nella seconda puntata questa sensazione si amplifica. Ci viene mostrato un personaggio totalmente fuori dalle righe che dell’ ironia e del divertimento ne fa la sua cifra. Le incursioni del “mondo reale” diventano sempre più violente, causando a Wanda un vero e proprio senso di rifiuto che ritroviamo in particolare nel finale dell’episodio. Un rifiuto e una paura che non sappiamo da cosa sia causata. Probabilmente, sarà proprio questo il punto di svolta dell’ intera serie. Dall’areoplanino, passando per la radio, fino ad arrivare alla controversa figura dell’apicoltore, tutti sembrano elementi di disturbo nella vita perfetta che i due protagonisti stanno vivendo.
Ad essere ripercorsi sono i classici stilemi della sitcom, partendo dal gioco degli equivoci, fino ai vicini impiccioni (Agnes, brillantemente interpretata da Kathryn Hahn). Il grande pregio di WandaVision è quello di esser riuscita ad incuriosire il pubblico. Nonostante la breve durata degli episodi, la Marvel è riuscita ha tirare fuori un prodotto totalmente nuovo e innovativo rispetto a ciò che è stato fatto precedentemente. Una novità che sa anche di nuovo inizio. Inizio di un percorso che potrebbe riservarci moltissime sorprese sia per quanto riguarda la qualità che le storie dei personaggi.
Dove vedere WandaVision?
Le prime due puntate di WandaVision sono disponibili su Disney+ dal 15 Gennaio. Ogni settimana sarà disponibile un nuovo episodio della nuova miniserie con protagonisti Elizabeth Olsen e Paul Bettany.