La girlband dell’anno, e uno dei gruppi più importanti del k-pop trionfa nella formula speciale che le ha rese iconiche e speciali. Le Blackpink sanno cosa fare per ricordare al mondo di cosa sono capaci, con The Album.
Il fenomeno Blackpink
Le Blackpink sono più di una band K-Pop, non adesso. Sono un gruppo mondiale a tutti gli effetti, adorate in ogni angolo del mondo, con hit da classifica che tutti conoscono e cantano. Hanno riportato in auge il format della girlband a tre anni dallo scioglimento delle Fifth Harmony, e superano i One Direction – la band dei record per eccellenza – per numero di iscritti su YouTube. Ormai Jennie, Rosé, Jisoo e Lisa sono ormai star a livello internazionale.
Collaborano con Dua Lipa, Lady Gaga, e adesso anche Cardi B. Non c’è da sorprendersi che il loro album di debutto in lingua coreana sia un progetto così atteso. The Album è stato rilasciato il 2 ottobre 2020 sotto due label, che da sole ne indicano l’appeal. C’è la YG, label prettamente k-pop di cui fanno parte gruppi come gli Ikon e i Big Bang – e anche la Interscope, quella di cui fanno parte Eminem, Lady Gaga, Gwen Stefani, Billie Eilish, Kendrick Lamar e molti altri ancora.
Quindi c’è aspettativa, anche se alcune delle hit recenti, come Kill This Love e Boombayah, ne rimangono escluse da The Album e restano relegate ai lavori passati. Si tratta di una nuova era, in tutto e per tutto, con delle Blackpink nuove di zecca e determinate a farsi sentire anche fuori dalla loro nicchia. I Blink sono ormai sparsi in tutto il mondo, e non rimarranno con le mani in mano mentre il loro gruppo favorito si lancia alla ribalta in un palcoscenico mondiale. E se il successo dei singoli e di Square One ha provato che le ragazze sono più che pronte a sostenere un successo e un fanbase mondiale. The Album è tutto loro.
The Album: La Recensione
The Album – neanche il titolo dice molto, perché alle BlackPink ormai basta il nome per farsi notare e apprezzare. Hanno una formula amata e collaudata che sanno maneggiare al pieno del suo potenziale, quindi perché cambiarla? Meno aggressive e “dubsteppanti” che in tracce come Kill This Love, le BlackPink rilanciate hanno una sensibilità pop collaudatissima e ritornelli orecchiabili a profusione. Sono puramente in sincrono dietro al microfono, con le ormai inconfondibili voci fresche ed energiche, collaudate e splendenti.
In The Album c’è una maggiore pulizia sulle strutture delle canzoni e dello stile Blackpink: tutto più corto ed organico, ma da vedere come un pregio. Le chitarre folktronica di Make You Wanna rappresentano per la traccia un pregio al livello della presenza di Cardi B, e chi ha acceso la radio almeno una volta negli ultimi due anni sa di cosa sia capace la signora Bardi. Ma anche le percussioni mediorientali e il sitar di Crazy Over You, il sound quasi da ballata di You Never Know – oltre a quanto sia sorprendentemente dark e introspettiva la traccia di cui sopra – indicano desiderio di provare, di allargare il proprio territorio. Di dipingere il mondo intero, se si potrà, di nero e di rosa.
Va una nota di demerito, invece, a Selena Gomez, scialbissima e assolutamente dimenticabile in Ice Cream, chiaramente inserita per attirare il pubblico più giovane. Un errore soprattutto perché non è a loro, non è solo al pubblico giovanile, che sono destinati le BlackPink e The Album. Il loro è ormai un pop pienamente apprezzabile, sensuale senza essere smaccato, vivace senza essere ignorante, e di un’orecchiabilità semplicemente encomiabile. È chiaro che dietro la sua realizzazione giacciono mani esperte e competenti, che hanno portato un’intesa già funzionante alla sua naturale e florida conclusione. Si sentirà molto di questo album, a breve, e anche se il k-pop non è tra i generi più compresi in occidente merita di essere tra i più amati. Non c’è null’altro da aggiungere, eccetto: BlackPink in your area!