Blackbirds – Bettye LaVette celebra le donne di colore

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La saggia intuizione e l’impegno emotivo delle capacità interpretative di Bettye LaVette trovano un’ambientazione ideale in “Blackbirds”, una raccolta di canzoni per lo più associate alle donne nere, da Nina Simone a Billie Holiday. Supportato da un quartetto che comprende il produttore-batterista Steve Jordan, il tastierista Leon Pendarvis, il chitarrista Smokey Hormel e il bassista Tom Barney, la consueta trasformazione di LaVette del materiale originale ne intensifica i sentimenti, siano essi di abbandono, desiderio e persino pura brutalità, come in “Strange Fruit” e la sua rilevanza ricorrente.

Blackbirds

Unendo soul, jazz e blues e registrato come su un palcoscenico intimo, “Blackbirds” ha un notevole peso emotivo. Le nove canzoni dell’album, che presenta anche un quartetto d’archi su diversi brani, includono dettagli che LaVette riconosce e abbraccia come connessioni con la sua stessa vita, con i collegamenti personali che aumentano la loro risonanza, anche se possono rimanere nascosti agli estranei.

Con il suo piano elettrico liscio e le linee pungenti della chitarra, “I Hold No Grudge” suona meno grandioso della versione di Simone, ma LaVette continua a trasmetterne il messaggio.
“Drinking Again”, ispirato alla versione di Dinah Washington, è una canzone che dà fuoco al sottobosco e poi scende ancora più profondamente nella disperazione e nella solitudine. LaVette lo canta come un elogio ma il suo dolore frantuma ogni speranza di riunione o riconciliazione.


“One More Song”: la nuova ballata blues di Bettye LaVette



“Blues for the Weepers”, basato sulla versione di Della Reese, è una dichiarazione di intenti, mentre “One More Song”, di Sharon Robinson, collaboratrice di lunga data di Leonard Cohen, è un lamento. “Romance in the Dark” inietta una dose extra di lussuria nel già sensuale blues di Lil Green.

La traccia di chiusura è “Blackbird” di Paul McCartney. Potrebbe essere strano, ma è uno dei momenti chiave dell’album, con LaVette che lo rende autobiografico e lo porta a nuove dimensioni. “Ho preso le mie ali spezzate / e ho insegnato a me stesso come volare”, canta LaVette su una delicata chitarra acustica. Un autoritratto intenso e memorabile.
“Blackbirds” è uno dei migliori album di LaVette, una raccolta straordinariamente selezionata ed eseguita da cuore e anima profondi e pulsanti.

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