A Hard Day’s Night

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1988

A Hard Day’s Night.. sono notti di giorni difficili anche per noi.

A Hard Day’s Night è l’album con cui i Beatles assumono la loro identità creativa. I Beatles non esistono senza l’apporto creativo di Lennon e McCartney. La dinamicità del duo McCartney-Lennon colpisce ancora contro lo sconforto della stanchezza di una lunga giornata.

Un pezzo senza tempo, attuale, energico, vivo oggi compie 56 anni.

Esplodeva la Beatlemania. I Fab Four registrano in condizioni estreme, mentre il mondo impazziva per la loro musica. Inizia ad affermarsi un’identità su disco diversa da quella dal vivo.

L’album

La canzone veicola con successo sia l’album che l’omonimo film.

La rivista Rolling Stone nel 2012 lo ha inserito al 307º posto della sua lista dei 500 migliori album. La rivista New Musical Express lo posiziona al 195º posto nella sua analoga classifica dei migliori 500 album. Nel 1965 la band vince il Grammy Award for Best Performance by a Vocal Group.

Fu uno dei loro primi singoli ad aver un enorme successo, divenendo una delle prime canzoni europee ad essere in testa alla classifica per numero di vendite.

Il 23 luglio 1964 A Hard Day’s Night è in testa alla UK Singles Chart per tre settimane. La conquista delle classifiche raggiunge anche i Paesi Bassi per addirittura cinque settimane, arriva anche in Norvegia e in Germania. Nell’agosto del 1964 raggiunge la prima posizione in entrambi i lati dell’Atlantico arrivando in vetta anche nella Billboard Hot 100 per due settimane. In Canada e Australia vince il disco d’oro.

A Hard Day’s Night

Il titolo significa “Notte di una dura giornata”.
Si riferisce ad un modo di dire usato spesso da Ringo Starr.
Nel 1964, in una intervista col disc jockey Dave Hall, Ringo la descrisse così: «Siamo andati a fare un lavoro e abbiamo lavorato per tutto il giorno ed è successo che abbiamo lavorato tutta la notte. Mi sono alzato pensando che era ancora giorno, suppongo, e ho detto, ‘è stata una dura giornata… ‘ e ho guardato intorno e ho visto che era buio allora ho detto ‘…notte!’»

La musica e la melodia, composte, in maggior misura, da John Lennon furono parzialmente influenzate dallo stile degli Everly Brothers. La registrazione evidenziò la magnifica esecuzione tecnica di George Harrison, con la sua inconfondibile Rickenbacker elettrica a 12 corde.

Il testo, scritto da John Lennon risentì, sicuramente, delle emozioni provate durante quel periodo faticoso tra tournée mondiali e doveri coniugali, non ancora con Yoko.

Lo stesso George Martin, produttore, spiegò che la canzone fu registrata in una sola giornata. I Fab Four furono agevolati, in questo senso, dalla loro abitudine di scrivere, suonare e preparare nuove canzoni, ben prima del loro ingresso nello studio di registrazione.

Nel caso specifico, utilizzarono le camere d’albergo, i momenti tra un concerto e l’altro.

Tutti per uno

Tutti per uno, in italiano, in realtà originariamente presentava il medesimo titolo del singolo.
Diretto da Richard Lester e prodotto dalla United Artists, il film sul mercato italiano fu distribuito solo in versione doppiata, mentre il lancio nelle sale cinematografiche britanniche in versione originale avviene nel luglio del 1964.

È un film prettamente iconografico costruito intorno al clamoroso successo del gruppo: in esso i quattro musicisti di Liverpool vengono perseguitati da una serie di esilaranti avventure.

Durante la loro breve permanenza a Londra per un concerto televisivo sono tormentati continuamente dallo scherzoso nonno di Paul, che spesso compare nei momenti meno opportuni, tanto che riesce persino ad allontanare Ringo poche ore prima del concerto.John, Paul e George, lo cercano per le strade di Londra e riescono a riportarlo in tempo sul palco per l’esibizione.

A questo punto, una volta definita la trama e la struttura, il film necessitava di un brano d’apertura da riprodurre mentre scorrevano i titoli di testa, e tale richiesta giunse al gruppo il 14 aprile 1964. John si affrettò a predisporre la linea melodica e col contributo di Paul elaborarono il testo. Ringo Starr contribuì a dare il titolo al pezzo con uno dei suoi buffi giochi di parole.

Il brano era già pronto dopo meno di dodici ore.
Il 16 il gruppo era ad Abbey Road per incidere la composizione.

56 anni dopo siamo ancora qui a scatenarci al ritmo dei Fab Four.

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