Auguri a Zucchero Fornaciari! Il cantautore emiliano compie oggi 64 anni.

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Pochi artisti musicali possono, in Italia, vantare il percorso artistico di Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero: dopo un esordio di marca sanremese, il musicista emiliano (nato a Roncocesi, frazione di Reggio nell’Emilia) nel 1987 dà alle stampe l’album Blue’s, con il quale inizia quel lavoro di ricerca di una sintesi tra melodia mediterranea e tradizione statunitense che caratterizzerà tutta la sua produzione futura. I brani dell’album sono delle autentiche bombe, tra i quali svettano Senza una donna, Con le mani, Non ti sopporto più e la dissacrante, ma per nulla irrispettosa del mondo cattolico, Solo una sana e inconsapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’azione cattolica. Miles Davis ebbe modo di ascoltare un altro brano dell’album, Dune mosse, e ne rimase talmente impressionato da accettare di inciderne un duetto insieme a Fornaciari nell’album Zu & Co del 2004.

Quella con Miles Davis non è la sola collaborazione eccellente portata a termine da Zucchero: il cantautore emiliano ha avuto modo negli anni di lavorare con artisti nostrani del calibro di Dodi Battaglia, Fred Bongusto, Francesco De Gregori, Ivano Fossati e molti altri, senza dimenticare la moltitudine di artisti stranieri, che hanno voluto esibirsi al fianco del cantautore reggiano, quali Joe Cocker (forse il suo vero corrispettivo britannico), Bryan Adams, Anggun, Jeff Beck, Eric Clapton (tutti ne ricordiamo il meraviglioso assolo eseguito in A wonderful world), Ray Charles, Elvis Costello, John Lee Hooker, B.B. King, Stevie Ray Vaughan, Brian May e la lista è ben lungi dall’essere completa. Particolarmente sentita e amata dal nostro pubblico è stata la collaborazione con l’immortale cantante lirico Luciano Pavarotti, con il quale Zucchero cantò in molteplici occasioni e diede vita a una delle più formidabili canzoni italiane, ovvero Miserere inclusa nell’omonimo album del 1992: la voce ruvida di Fornaciari è l’eccellente contorno alla potente voce tenorile di Pavarotti, in un brano che porta all’apice la sintesi musicale di cui si parlava nel precedente paragrafo.

Gli altri album di Zucchero, oltre ai già citati Blue’s e Miserere, confermano lo stile ibrido e accattivante portato avanti dal nostro «bluesman»: Oro, incenso & birra resta il suo capolavoro, con tracce indimenticabili quali Diamante, Mama dolcissima, Overdose d’amore e la squisitamente filo-statunitense Diavolo in me; altri album come Spirito DiVino, Bluesugar, Shake e Fly si mantengono sulla medesima linea d’onda musicale, apportando minime novità a una formula già ampiamente collaudata e apprezzata dal pubblico di Fornaciari. Interessantissimo è l’esperimento proposto dall’album La sesión cubana del 2012, dove Zucchero mette insieme la tradizione blues e soul statunitense già ampiamente affrontata con stilemi musicali tipici della tradizione latino-americana: registrato interamente a Cuba, immergendosi dunque nei ritmi dei quali l’album è impregnato, le canzoni (in gran parte nuovi arrangiamenti di materiale già edito) sono state presentate in un concerto tenuto a L’Avana l’8 dicembre 2012, concerto al quale hanno assistito circa 70.000 spettatori e che viene ritenuto il secondo più grande concerto mai tenuto da un cantante straniero sotto embargo.

Per questo e molto altro, auguri Zucchero!

Keep on bluesin’!

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