Lino Guanciale, un marsicano con il “fuoco” dell’arte

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Lino Guanciale, un uomo dell’Appennino

Parlare di Lino Guanciale è per me come tornare alle radici. A Lino Guanciale, uno degli attori più amati del momento, mi accomunano la cultura d’origine e ovviamente il meraviglioso paesaggio dove ho la fortuna di tornare.  Penso che per un marsicano, uno dell’Abruzzo dell’ Appennino, zona che ha dato i natali a Ignazio Silone e a Mazzarino, aver avuto la fortuna di crescere in un “world apart”, tanto ricco di tradizioni e cultura, lasci un senso di appartenenza che poi non è possibile rimuovere. 

La montagna ha protetto quella cultura da tante influenze e dominazioni, ed è quella cultura italica, tanto radicata, che è rimasta. Lino Guanciale è per noi abruzzesi e non solo, motivo di orgoglio. Un personaggio nato ai piedi di un parco nazionale meraviglioso, quello di Abruzzo, Lazio e Molise; ad Avezzano. Un attore che per un mix di caratteristiche personali, si è fatto, meritatamente, apprezzare e amare dal grande pubblico nazionale.

Lino Guanciale, al teatro dei Marsi, Avezzano (Aq)

Ho avuto la fortuna di vederlo recitare sia in televisione che in teatro. Quello che mi ha più colpito, oltre ovviamente all’avvenenza fisica, è la scelta di interpretare spettacoli corali, dove Guanciale, personaggio di richiamo, sa meravigliosamente “giocare” con il team di attori.  E’ frase fatta che gli attori siano personaggi egocentrici, ma in Lino Guanciale, traspare un’umiltà e una riservatezza innata, che riportano molto alle genti d’Abruzzo. Gente pratica, di poche parole, riservata, determinata.

Breve biografia di Lino Guanciale

L’attore è nato il 21 maggio del 1979, ad Avezzano, una cittadina, situata  a circa 60 km da L’Aquila, completamente ricostruita, come molti paesi della Marsica, dopo il disastroso terremoto del 1915. Avezzano è il centro più importante della zona, che comprende molti piccoli paesi ai piedi dell’Appennino. In città i ragazzi frequentano le scuole superiori e questo fa si che nel circondario, (incastonato tra monti, colline e campagna), si conoscano un po’ tutti.  Insomma l’identità non si crea nella città, ma grazie a un continuo interagire con il meraviglioso territorio circostante. Cosa che io definirei molto salutare per la vista e soprattutto per l’anima. 

L’infanzia e gli esordi

Il  noto attore è figlio di un medico, e di un insegnante e ha un fratello psicologo. Trascorre l’infanzia a Collegongo, paese di origine del padre, un piccolo gioiello ai piedi del parco nazionale e non molto distante da Avezzano e da Pescasseroli, “capoluogo” del parco e importante località sciistica e turistica.  Il suo primo amore è lo sport, il rugby, dove gioca con la Nazionale under 16 e poi under 19.  

Lino Guanciale

Come molti giovani abruzzesi  Guanciale si trasferisce a Roma, a circa un’ora di macchina da Avezzano, (attraversando l’Appennino), per studiare Lettere e Filosofia alla Sapienza.  A Roma scopre la passione per la recitazione. Nel 2003 si diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica della capitale.

Lino Guanciale e il teatro: il posto delle fragole

L’attore marsicano debutta presto sul palcoscenico, e nel contempo lavora come insegnante nelle scuole superiori e nelle università come divulgatore scientifico- teatrale, grazie al supporto di grandi attori che notano subito il suo talento. Ricordiamo l’indimenticabile Luca Ronconi e Gigi Proietti. Guanciale crea però un rapporto esclusivo con il regista Claudio Longhi, che lo dirige spesso a teatro. Importante è stato poi l’incontro con Michele Placido, che lo vuole ne I fatti di Fontamara nel 2009, interpretato in dialetto marsicano, e che ho avuto la fortuna di vedere ai tempi al teatro Franco Parenti di Milano. 

Il teatro resta il  grande amore di Guanciale e nonostante la grande popolarità gli sia stata data dal cinema e soprattutto dalla televisione, come spesso succede per i grandi attori, il palco resta il  suo “posto delle fragole”. Nel 2012, a Mosca, interpreta uno dei ruoli principali in quello che viene premiato come Miglior spettacolo dell’anno nel 2012, la pièce brechtiana “La resistibile ascesa di Arturo UI” (2012) di Longhi. Il teatro è la sua casa e quest’anno è stato in tournée con  diversi classici, quali: Ragazzi di Vita di Pasolini, After miss Julie di Marber, (riscrittura de La signorina Giulia di Stridberg) e non dimentichiamo La classe operaia va in paradiso, tratto dal famoso film di Petri, interpretato da Gian Maria Volontè e Mariangela Melato. Guanciale è dal 2017 il Direttore artistico del teatro dei Marsi di Avezzano.

Lino Guanciale, Ragazzi di vita di Pasolini

Carriera cinematografica e filmografia

Al cinema l’attore esordisce nel 2009 con Io, Don Giovanni di Carlos Saura, dove interpreta Mozart che compone il Don Giovanni.  Nello stesso anno è protagonista di La prima linea, dove recita con Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno. Recita poi con Claudia Gerini, ne Il mio domani; ed è inoltre protagonista con Laura Chiatti e Alessandro Preziosi nella commedia felliniana Il volto di un’altra. Nel 2017 recita sempre al cinema come protagonista, ne I peggiori di Vincenzo Alfieri e ne La casa di famiglia di Augusto Fornari. Nel 2018 interpreta il ruolo di un professore “stranulato” nel film Arrivano i prof, con Claudio Bisio.

Lino Guanciale e Claudio Bisio, Arrivano i prof. Film 2018

La grande popolarità in televisione

In Tv, dopo aver recitato in ruoli minori in diverse fiction, viene molto apprezzato nella serie Rai “Una grande famiglia”, mentre nel 2013, Guanciale è Guido di “Che Dio Ci aiuti”, personaggio che farà innamorare i suoi fan. Ma è con la Donna velata, del 2015, dove interpreta un “protagonista Alfa” affascinante, inquieto e sciupa femmine,  che raggiunge la grande popolarità, confermata ulteriormente con La porta Rossa, che ha incollato molti spettatori al piccolo schermo. Recita poi ne la serie L’allieva con Alessandra Mastronardi, dove è protagonista nella prima e nella seconda stagione. Una serie tratta dai romanzi di Alessia Gazzola.

Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale ne L’allieva

Da febbraio 2019 partecipa al programma Miracolo Italiano trasmesso da Rai Radio 2 con la rubrica La Panchina di Lino. Nel 2019 conduce il documentario L’Aquila 3.32- La generazione dimenticata, dedicato al terremoto che ha colpito l’Aquila nel 2009, trasmesso da Rai 2.

Lino Guanciale a L’Aquila nel documentario: L’Aquila 3.32-la generazione dimenticata

Account istangram di Lino Guanciale: @lino_guanciale_official

https://it.wikipedia.org/wiki/Lino_Guanciale

http://omiocapitanolinoguanciale.it/blog/

Articolo www.periodicodaily.com

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