Un viaggio nel “Tempo” di Roberto Binetti e Ale Pacho Rossi

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Milano 16 settembre, allo Spirit de Milan Roberto Binetti e Ale Pacho Rossi iniziano il tour promozionale del loro album “Tempo”, disponibile dal 14 settembre online e nei negozi. L’atmosfera è magica, tutto è pronto per il loro inizio tra i tavolini dello Spirit de Milan, uno scenario suggestivo aspetta sul palco il duo musicale. Sembra di essere in un locale jazz di New York ad ascoltare seduti, con un buon bicchiere di vino, la musica  è così gradevole, che fa volare via il tempo.Il concerto dura un’ora e mezza, il primo blocco di brani del disco e poi le “miniature” scritte da Roberto Binetti e così denominate dallo stesso: Aliante e Nuovi Orizzonti. Lo sperimentalismo di Pacho Rossi è così accattivante che non si riesce a staccare gli occhi dal suo continuo cambio di strumenti, per lui qualsiasi oggetto ha un suono e lo utilizza in modo diverso. Binetti lo accompagna e insieme creano una sinergia non solo di musica, ma a detta loro di anime, che risuonano all’unisono. L’intervista dopo il concerto è così piacevole che viene voglia di passare la serata in loro compagnia.

Come nasce la collaborazione tra Roberto Binetti e Ale Pacho Rossi?

Pacho: Diciotto anni fa scrissi in 3 giorni e 3 notti  una suite per percussioni della durata di circa 35 minuti, ma sentivo che mancava qualcosa e la accantonai. Diciotto anni dopo ho recuperato il file e ho pensato a Roberto, l’ho chiamato e gli ho chiesto di ascoltarla. Dopo un mese in cui non si è fatto sentire mi informa che aveva apprezzato il mio lavoro e ha contribuito a completare gli spazi, così il nostro lavoro è perfettamente complementare.

Quale è il filo conduttore dell’album?

Pacho: L‘album si intitola Tempo perchè è il filo conduttore del progetto, io intendo il tempo come circolare e parallelo. Tutti corriamo, non ci diamo mai un tempo per noi stessi, questo è il tempo parallelo, la vita di tutti i giorni, tutto organizzato. Ma il tempo è anche circolare, è il sapersi trovare uno spazio per se stessi, per le proprie scelte.

Roberto: Il tempo per me è la nostra esperienza, il nostro lavoro e il saperlo donare, con le nostre emozioni. Il tempo è anche sapersi fermare, cogliere le piccole cose e farle proprie, un sorriso per esempio.

Come mai la scelta di dare un sottotitolo ad ogni brano?

I sottotitoli servono per entrare più nello specifico di quel Tempo che è il filo conduttore. Anche nell’epoca classica, da Beethoven i brani avevano dei titoli, è una cosa che si fa da secoli, noi l’abbiamo recuperata dandogli la nostra connotazione.

I primi brani dell’album sono molto diversi dagli ultimi, come si sposano queste due parti?

Pacho: I brani di Roberto sono delle miniature sonore, dei paesaggi, hanno un chiaro-scuro musicale affascinante. Sono sintetiche ma puntuali, che è un talento raro nei compositori riuscire ad essere sintetici e arrivare in modo diretto, senza troppi passaggi. Le miniature hanno un ritmo più incalzante che chiude abitualmente la struttura della suite. Il  primo blocco di brani  invece è a ritmo un po’ più lento come nei primi movimenti di una suite musicale standard.

La natura sembra essere molto presente nei brani, come mai?

Pacho: Ho usato molti oggetti naturali, fischietti, suoni della natura ecc. Le pelli a volte hanno meno colori rispetto ai suoni naturali, il colore è fondamentale nella musica, mai dimenticarselo

Roberto: Le percussioni naturali di Pacho mi hanno aiutato a rivestire in modo appropriato i suoi suoni con questi paesaggi sonori affini al suo modo di intendere la natura.

Suoni naturali ma anche elettronici, come si completano?

Roberto: Nei brani più agitati a volte il suono elettronico completa quel vuoto  un pianoforte  non riesce a dare,  i suoni sintetici creano atmosfera, creano tappeti sonori dove poter distendere molti altri suoni.

Pacho: Noi siamo due elementi naturali: Terra e Aria, ci completiamo a nostro modo.

Questa collaborazione continuerà?

Il capitolo due ci è già stato richiesto, per ora ci concentriamo sui tre mesi di tour che ci aspettano. Sicuramente è stata una collaborazione positiva, ma l’importante è che la gente vada via col sorriso e finchè sarà così noi siamo felici.

Grazie per la vostra disponibilità e buon tour!

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