Benedetta Persico, la diciassettenne calabrese vola in California grazie al suo talento

Vince il concorso 'ilquotidianoinclasse' e sogna una carriera da giornalista

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A soli diciassette anni vince il premio de ‘Il Quotidiano in classe‘ e vola direttamente in California. Si chiama Benedetta Persico la giovane ragazza calabrese che si è aggiudicata il meritato riconoscimento tra oltre 70 mila altri ragazzi.

Il sopracitato progetto è promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, in collaborazione con il Corriere della Sera, il Sole 24 ORE e Quotidiano.net riservato a docenti e studenti delle scuole superiori di tutta Italia. I partecipanti, su richiesta dei giornalisti Orsola Riva, Luca Tremolada e Gianluca Schiavon, hanno quotidianamente scritto articoli con tanto di video e commenti vari.
Dopo otto lunghi mesi, la giuria, dopo aver ben esaminato tutti i lavori dei ragazzi, ha decretato il miglior elaborato in base ai punteggi ottenuti e alla qualità contenuta in essi.

Ad uscirne vittoriosa è stata Benedetta, studentessa del Liceo Classico ‘Borrelli’ di Santa Severina, talentuosa e promettente ragazza che vive in un paesino dell’hinterland crotonese, Petilia Policastro (KR). Scelta come campionessa assoluta dell’ultima edizione, la Persico ha così potuto godere della vittoria grazie al viaggio vinto, un’incredibile esperienza nella lontana California, nella Silicon Valley tra aziende di elevata importanza. Tra queste Facebook, Apple, Linked, Youtube e Google.

Estrema la soddisfazione, non solo per l’istituto che ‘ospita’ la vincitrice, ma anche per la famiglia e per l’intero paese. Giovani spigliati, giovani capaci, giovani attivi, giovani volenterosi. E’ questo quello che si cela dietro ad una realtà, apparentemente, non troppo ambiziosa. Un caso, quello di Benedetta, che dovrebbe far pensare a quanto ‘possibili’ possano diventare i cosiddetti ‘sogni impossibili’, se solo coltivati con la giusta dose di tenacia e determinazione e perché no, anche con un pizzico di fortuna. Un messaggio che arriva secco e chiaro ai giovani del Sud, una speranza che dovrebbe restare sempre completamente accesa, una voglia di crescere e di primeggiare che arriva dalle mani e dagli occhi di una diciassettene. Un futuro ancora tutto da scrivere per la giovane calabrese che, però, mette in ‘saccoccia’ un’esperienza formativa che va oltre ai limiti delle aspettative. Un grande punto da cui partire per arrivare sempre più in su. Sempre più in alto.

E’ questo quello che auguriamo a Benedetta che ci ha carinamente lusingato di una semplice ma intensa chiacchierata.

D: Benedetta, innanzitutto le facciamo i complimenti per la splendida vittoria. Ci racconti un po’ come ha avuto inizio il suo percorso che l’ha poi vista protagonista e vincitrice del progetto ‘Il Quotidiano in Classe’. Ci spieghi un po’ che esperienza è stata.
R: Si è trattato di scrivere da un minimo di uno ad un massimo di tre articoli a settimana per 8 mesi. Non avrei mai immaginato di essere capace di scrivere così tanto in vita mia. Prima del Quotidiano in Classe a mala pena scrivevo degli eventi promossi dal Liceo. E’ stato un percorso illuminante sotto molti punti di vista e sicuramente mi ha messo nelle condizioni di cimentarmi nelle analisi degli argomenti più diversi, dall’evasione fiscale alla ricerca della felicità nell’era di internet.

D: E’ stato difficile scrivere il primo articolo/testo? Di cosa trattava?
R: Beh, è stato molto divertente, a dire il vero, il solo pensiero di far parte di una “redazione online” ha reso tutto più appassionante. Ricordo benissimo il primo articolo, riguardava la distopica possibilità di vivere in un mondo come in una puntata della serie tv ‘Black Mirror’ , il dibattito era ovviamente sui social network e su che ruolo, questi, giocassero nel trasformare le nostre vite in una sfida a chi ha più “stelline/cuoricini”.

D: Avrebbe mai immaginato che, tra oltre 70 mila partecipanti, la scelta dei vari giornalisti sarebbe ricaduta su di lei?
R: L’ho immaginato,certo, ma mi hanno insegnato a stare con i piedi per terra.

D: Come ha vissuto il momento della vittoria? E, in che modo glielo hanno comunicato?
R: La referente del progetto mi ha chiamata esordendo con un bel:“Andiamo in California, Benny”. Sul momento non riuscivo a crederci, sono andata a controllare sul sito del quotidianoinclasse e c’era il mio nome. I primi a saperlo sono stati i miei genitori, mio fratello e i miei nonni. Ricordo solo un grande abbraccio di gruppo.

D: Il premio consisteva in un viaggio in California, nella Silicon Valley. Com’è andata? Cosa e chi ha avuto modo di conoscere? Quali grandi aziende ha visitato? Cosa le è rimasto di questo viaggio?
R: Nel cuore mi rimarranno il Golden Gate e la zuppa di granchio che ho assaggiato a Fisherman’s Wharf, ma anche l’atmosfera rivoluzionaria della City Lights Bookstore. San Francisco è una città meravigliosa. Gli incontri alla Silicon Valley con i manager di LinkedIn, Youtube e Logitech me li immaginavo esattamente così. Sono stati un pozzo inesauribile di idee e di stimoli per il mio futuro.

D: Come abbiamo già detto, lei frequenta il Liceo Classico ‘Borrelli’ di Santa Severina, dopo aver concluso gli studi sa già quale strada voler intraprendere? Ci racconti le sue ambizioni.
R: Le idee ci sono, ma voglio prendermi tutto il tempo prima di decidere “cosa farò da grande”. Potrei diventare un buon medico, ma potrei anche scoprire di essere un’ottima equilibrista ed entrare a far parte di un circo. Scherzo, in realtà ho un pessimo equilibrio. Il punto è che voglio essere certa di fare qualcosa che amo e di amare quello che faccio.

D: Lei vive in un paese della provincia di Crotone, come tanti altri giovani, pensa di lasciare la Calabria per cercare fortuna altrove o, spera di poter restare nella sua terra cercando di coltivare i suoi sogni proprio dove tutto ha avuto inizio?
R: Sarebbe bello poterle dire che non ho mai pensato di lasciare la Calabria, eppure, così come un gran numero di miei coetanei, ho paura che la mia terra possa precludermi un gran numero di possibilità. Se ho pensato di andare via? Ovvio. Se ho pensato di non tornare più? Mai.

D: In una sua recente rivelazione dice che, forse, da grande vorrebbe diventare giornalista. Quali sono i temi di cui preferisce scrivere?
R: Fa un certo effetto sentirsi dire “da una sua recente rivelazione”. Beh, sì, ho scoperto in gran parte anche grazie al progetto del Quotidiano in Classe che scrivere mi fa stare bene. Non trovo improbabile una carriera da giornalista. Mi appassiona particolarmente scrivere di politica internazionale e di tecnologia, trovo che siano temi complessi e affascinanti, unici indicatori del cambiamento costante della nostra società.

D: Ha ancora tanta strada davanti a sé, in un futuro le piacerebbe scrivere un libro? Ci ha mai pensato?
R: Sì, ma niente di concreto al momento. Ho in mente sia un romanzo tra il fantascientifico e il distopico che un monologo teatrale. Vedremo cosa ne uscirà fuori, magari scrivo la sceneggiatura del prossimo film di Spielberg.

D: Cosa significa per lei scrivere? E’ una passione che nasce sin da piccolina o l’ha scoperta negli ultimi tempi?
R: Ho scoperto la scrittura al Liceo e credo sia diventata una grande amica. Quando scrivo mi capisco di più e capisco di più anche chi mi sta intorno.

D: Con un’ultima domanda la salutiamo e la ringraziamo di averci concesso queste sue ‘confessioni’. Ha un idolo? Qualcuno a cui si ispira mentre scrive?
R: Stefano Benni è il mio scrittore preferito, sorrido mentre leggo i suoi romanzi. Quando scrivo, ma anche quando leggo, cerco l’ironia e quella critica sottile, ma ben confezionata, che Benni incarna alla perfezione. Per lo stesso motivo leggo con piacere il Caffè di Massimo Gramellini sul Corriere della Sera, sempre pungente al punto giusto.

 

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