Sono trascorsi già 47 anni dalla morte di Coco Chanel. Donna, stilista rivoluzionaria in grado di abbattere perfettamente ogni cliché dell’epoca.
Biografia
Gabrielle Bonehur Chanel, nasce a Saumur il 19 Agosto 1883. I primi anni della sua infanzia li trascorre all’interno di un orfanotrofio con la congregazione delle suore Sacro Cuore. Nelle sue collezioni infatti, vi è un richiamo dei colori monacali. Il bianco e il nero sono i colori di maggior ispirazione per la stilista.
I primi passi nell’mondo dell’lavoro
Superata l’età per poter restare in orfanotrofio, Coco trova il suo primo impiego in un negozio di maglieria e biancheria. Le prime nozioni di cucito le apprese proprio grazie a questa prima esperienza lavorativa. Negli stessi anni, intraprese la carriera di cantante presso un noto caffè parigino. Fu proprio all’interno di questo locale, che, conobbe Etien de Balsan. Figlio di imprenditori tessili e ufficiale di cavalleria, invitò Coco a trasferirsi nel suo castello a Royalleu. La loro relazione durò sei anni.
Royalleu
Le sue origini umili, non le permettevano di integrarsi con la gente cool di Royalleu. Trascorreva le sue giornate all’interno dei maneggi e si prendeva cura dei cavalli del suo amato. Chanel era però, una ragazza creativa e non riusciva ad accettare la vita che stava vivendo. Decise di iniziare a creare cappelli di paglia utilizzando raso e semplici fiorellini. In un’ epoca in cui i cappelli utilizzati erano complessi e molto lavorati, la lavorazione utilizzata da Coco meravigliò tutti. La prima cliente fu Emilienne D’Alençon.
Boy Capiel e Rue Cambon
Presso la residenza di Etien, Coco conobbe Boy Capiel. Fu amore a prima vista. Boy, a differenza di Etien incoraggiò la creatività di Chanel. I due andarono a vivere a Parigi e Coco aprì la sua prima botique proprio a 31 Rue Cambon. Dopo due anni, la botique non era solo più fornita di cappellini ma anche di maglioni, gonne e qualche vestito. Suzanne Orlandi fu la prima donna ad indossare il vestito nero in velluto che Chanel firmò.
Gli anni dieci
Nell’1913 nacque la seconda botique di Coco. Questa volta però a Deauville. Essendo una località balneare, la sua collezione era prettamente ispirata ai marinai. Successivamente, la Grande Guerra segnò la storia. Coco, sotto consiglio di Capiel scelse di aprire una nuova botique in un territorio neutro; scelse il confine fra Francia e Spagna. Iniziò così una nuova frontiera dell’commercio. Nell’1917, la stilista diede lavoro a ben 60 sarte impegnate a confezionare abiti per signore ricche spagnole. L’anno prima fu l’anno di un materiale innovativo che, Chanel decise di provare; il jersey. In brevissimo tempo, i laboratori di Chanel occuparono buona parte dell’territorio. Cinque laboratori e 300 persone occupate.
Gli anni 20
Giunti all’1926, dopo una serie di eventi drammatici nella vita di Mademoiselle, è la volta del tubino nero. L’anno successivo, fu di grande soddisfazione per la stilista che, riuscì a far arrivare la sua collezione sportiva oltre manica. Aprì anche a Londra un nuovo negozio. E la volta del profumo. La fragranza Chanel n°5 è ancora oggi molto ricercata. E’ il profumo per eccellenza. Seguirono moltissime alte fragranze.
Gli anni della Depressione finanziaria
Con il crollo della borsa di Wall Street, tutta l’economia subì una grave depressione. Chanel decise di partire per Hollywood come costumista. Prima di partire però, si mise a creare gioielli che propose ai suoi clienti solo dopo il rientro a Parigi. La maison che aveva raggiunto ormai dimensioni colossali, contava 20 mila dipendenti, 34 profumerie e si realizzavano 28 mila modelli l’anno.
La carriera da costumista
Chanel, donna dinamica e creativa, si dedicò anche al mondo dell’cinema e dell’teatro. Nel 1922 debuttò come costumista disegnando costumi per l’opera Antigone.
Gli anni 40
Con lo scoppio della seconda Guerra Mondiale, Coco decise di chiudere gli Atelier e partire per New York. Durante il suo periodo di assenza, a Parigi, nasce e si sviluppa un nuovo stilista; Dior. Christian Dior però, non seguì lo stile moderno di Chanel ma, ripropose i vecchi busti utilizzati nella Belle Époque. Quasi settantunenne, Coco riaprì le sue maison e propose una collezione di abiti completamente diversa rispetto a quelle passate.
Gli ultimi successi della Maison Chanel
La stravaganza degli Schiapparelli costrinse Chanel a chiudere di nuovo. Ritenta nuovamente di tornare sulla cresta dell’onda con due innovazioni; il tailleur in tweed e la borsetta 2.55. La pochette si ispirava all’abbigliamento tipico degli stallieri all’ippodromo. Il tessuto trapuntato e la catenella in metallo fa della borsetta un must di Coco Chanel.
Il destino della Maison
Il 10 Gennaio 1971 la stilista venne trovata morta in una stanza d’ albergo, lasciando il suo patrimonio alla fondazione Coga. La maison dopo la sua morte venne gestita da i suoi collaboratori. L’unicità di Mademoiselle consisteva nella grande abilità di mettere insieme elementi femminili con quelli maschili creando una perfetta sintonia.
“Una moda che non raggiunge le strade non è moda.” [Cit. Coco Chanel]